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Ferrari ibrida, a maggio la presentazione della supercar elettrica di Maranello

Più di un anno fa, al salone dell’auto di Detroit, l’allora amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles (FCA), Sergio Marchionne, annunciava al mondo la possibilità concreta di vedere una Ferrari tra le supercar elettriche entro pochi anni.

L’annuncio ufficiale è arrivato questi giorni, dallo stesso amministratore delegato della Ferrari, Louis Camilleri, in occasione della presentazione del trimestre fiscale dell’azienda ai giornalisti, che ha confermato la presentazione della nuova vettura ibrida già entro la fine di maggio: “sarà una bellezza”, sono state le sue uniche parole a commento della notizia.

Si tratta della Ferrari V8, una supercar ibrida (benzina+elettrico) 4×4 con quasi 900 cavalli. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore Motori, la vettura di Maranello vedrà il V8 turbo abbinato ad un motore elettrico che scaricherà 900 cavalli su quattro ruote motrici: 720 garantiti dal motore termico, gli altri 163 dall’unità elettrica.
Si tratterà, sempre secondo il quotidiano, di una produzione non in serie limitata e la cifra ipotetica per il suo acquisto potrebbe aggirarsi attorno ai 500 mila euro.

Dopo l’ibrido, la Ferrari comunque entrerà direttamente nel mercato delle auto 100% elettriche, ma non prima del 2022, mentre la V8 ibrida dovrebbe esser consegnata a partire dai primi mesi del 2020.

Tra i risultati del primo trimestre 2019 presentati a Maranello mercoledì scorso, spicca l’aumento del 22,7% di Ferrari consegnate nei primi tre mesi dell’anno in corso, per un totale di 2.610 unità, 482 in più rispetto all’anno precedente.
Ricavi netti pari a 940 milioni di euro, in crescita del 13,1%.

Tutte le regioni hanno fornito un contributo positivo all’incremento delle consegne: la regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) ha registrato un aumento del 9,6%, le Americhe hanno segnato una crescita del 26,5%, il Resto dell’APAC (Asia + Pacifico) cresciuto del 29,3%, mentre Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan, sono cresciute del 79,2%.
Il mix geografico ha registrato una variazione a favore della Cina Continentale, si legge in una nota corporate, per effetto della decisione di accelerare le consegne prima dell’entrata in vigore anticipata di nuove normative sulle emissioni.

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