Key4biz

Fastweb, 35 telecamere in HD contro incendi e rifiuti nel Parco Nazionale del Vesuvio

Il know how di Fastweb per prevenire gli incendi e l’abbandono dei rifiuti nel parco nazionale del Vesuvio, un prezioso patrimionio naturalistico. La compagnia è fornitore del servizio di videosorveglianza, in tempi record ha realizzato un sistema con 35 telecamere di ultima generazione in grado di scoprire in tempo reale piromani o incendi scatenati per qualsiasi altra causa e di scovare, con immagini in Alta Definizione, cittadini che abbandono i rifiuti. L’iniziativa è stata presentata questa mattina alla presenza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

“Siamo particolarmente orgogliosi della collaborazione con l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio perché siamo riusciti a realizzare in tempo record un sistema che grazie a 35 telecamere dislocate in aree strategiche del parco garantirà la tutela di un prezioso patrimonio naturalistico” ha dichiarato Massimo Mancini, Chief Enterprise Officer di Fastweb, che ha aggiunto: “Fastweb ha un know how importante su questi sistemi che si basano su telecamere ad alta definizione, un sistema di connettività in grado di garantire la qualità delle immagini, la realizzazione di control room di nuova generazione e, soprattutto, software in grado di analizzare i dati e le immagini per rilevare in tempo reale anomalie. La video sorveglianza sarà sempre più critica per supportare istituzioni e forze dell’ordine nel garantire la tutela del territorio e la sicurezza dei cittadini”. 

La realizzazione della nuova infrastruttura per il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ripaga anche degli sforzi enormi compiuti la scorsa estate. Costa, generale dei carabinieri forestali, era impegnato in prima linea con i suoi uomini sul fronte di fuoco che si aprì il 9 luglio 2017. “Qui proviamo a iniziare un nuovo percorso”, ha detto Costa,  “non solo per il Vesuvio, ma per tutto il sistema delle aree protette. Queste 35 telecamere non sono tutto, ovviamente, ma sono un segnale fortemente simbolico”. E auspica che alla rete si aggancino anche i Comuni. “Mi aspetto da rappresentante di Governo”, ha concluso il ministro, “che questo sistema open ci porti ad avere altre telecamere collegate nei comuni. La base è fatta, si può proseguire oltre”. 

I dettagli del servizio di videosorveglianza di Fastweb nel Parco nazionale del Vesuvio

Le 35 telecamere sono in grado di monitorare l’area di 40 Km anche in situazioni di scarsa illuminazione o con condizioni meteo difficili. Non sfuggiranno piu’ roghi e neppure abbandoni di rifiuti. Le telecamere sono state dislocate nei 16 Comuni del Parco, collegate a tre centrali, sorveglieranno l’intero territorio che lo scorso anno fu devastato dagli incendi soprattutto di origine dolosa. Un investimento pubblico da 240mila euro, realizzato da Fastweb e Innovaway, ha consentito di realizzare un impianto open che nel futuro potrà essere integrato da droni, tecnologia Iot (l’internet della cose) e da telecamere mobili. Il sistema è dotato di impianti di registrazione che si attivano nel caso di perdita di connessione per garantire comunque una copertura continua degli eventi; 10 telecamere sono a fuoco fisso e hanno una capacità di ripresa sia diurna, sia notturna ad alta definizione, 15 sono le telecamere motorizzate con uno zoom ottico digitale fino a 42X, capaci quindi di coprire non soltanto il raggio di azione di 150 telecamere fisse, ma anche di immortalare dettagli su lunga distanza. Infine, 10 telecamere con lettore di targa, dislocate nei punti di accesso, anche i piu’ impervi del parco nazionale.

Il nodo di ripresa e trasmissione più alto è a quota 1000 metri e dista 20 chilometri dalla centrale. La trasmissione dei dati avviene su un doppio canale che sfrutta la frequenza di 5,4 Gigahertz e la rete LTE 4G proprio per garantire la diffusione di immagini ad alta qualità in qualsiasi condizione. Nell’investimento è inclusa anche la manutenzione per tre anni dell’intero impianto e la formazione del personale, carabinieri forestali, che gestiranno la centrale operativa realizzata nel Palazzo Mediceo di Ottaviano.

Exit mobile version