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Fake news, ha guadagnato 56mila euro in 6 mesi ‘fabbricando’ bufale. La storia di un 18enne macedone

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Ha festeggiato i 18 anni, quattro mesi fa, con una festa sontuosa nella sua città natale e ha dichiarato alla NBCnews che “senza il presidente eletto Donald Trump non sarebbe stato possibile”. Ma che c’entra?

Dimitri, il nome è di fantasia perché ha chiesto l’anonimato al giornalista che l’ha intervistato, è uno dei tanti adolescenti-smanettoni che si è arricchito durante la campagna elettorale americana. Di giorno va a scuola e di notte ‘sforna’ bufale in inglese. Nel piccolo paesino di Vales, in Macedonia, esistono delle vere e proprie ‘fabbriche’ di fake news,  ogni giorno producono notizie false, ma scritte in modo tale da risultare vere a chi le legge sui social network e sui siti d’informazione.

Come queste tre notizie scritte da Dimitri e pubblicate su Huffingtonpolitics.com, la versione fake del HuffingtonPost.

Come si è arricchito spacciando notizie false?

In due modi. Scrivendo notizie false e vendendole ai siti d’informazione degli Stati Uniti e pubblicandole anche su siti, come USA Daily News 24, per poi postarle su Facebook. Più clic si riceve più si guadagna, (un centesimo per clic) grazie alle pubblicità di Google inserite nel sito.  I soldi arrivano direttamente nel suo account Google AdSense, che solo nel mese di settembre ha visto un + 7.500 euro.

Un sito che, come vedete, ha una bella grafica e sembra, a tutti gli effetti un sito web americano, in realtà è nato ed è stato registrato a Veles, come altri 200 che garantiscono tanti soldi ad almeno sei ‘squadre’ che sfornano fake news in questa cittadina di 55mila abitanti, diventata la miniera d’oro delle bufale sul web.

Dimitri ha raccontato di aver guadagnato almeno 56mila euro negli ultimi sei mesi, superando di gran lunga il reddito dei genitori e di molte altre famiglie della sua città dove il salario medio annuo è di 4.500 euro.

La sua principale fonte di denaro? I sostenitori e gli elettori del presidente eletto Donald Trump che, inevitabilmente, hanno messo “Mi Piace” e condiviso sui social le tante notizie negative scritte ad arte su Hillary Clinton.

“Ho scritto, in inglese logicamente, gran parte delle bufale sullo scandalo delle email che ha investito la Clinton, e sulla sua (probabile) malattia e per questo non adatta come presidente degli USA”, ha dichiarato Dimitri all’emittente americana.

Perché proprio Vales è la fabbrica di bufale?


Quasi un quarto dei macedoni è attualmente disoccupato, un tasso di circa cinque volte superiore a quello negli Stati Uniti. Poi la maggior parte dei ragazzi parla correntemente l’inglese. Chi produce notizie false guadagna talmente tanti soldi da poterli investire comprando case e appartamenti, fondando aziende e acquistando automobili costose. E come accade in ogni parte del mondo ora questi ragazzi sono diventati anche “più belli” agli occhi delle ragazze.

“Non è un’attività criminale”, ha affermato il sindaco della città, “perché”, ha concluso, “tutto il denaro guadagnato dagli adolescenti viene tassato regolarmente”.

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