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Facebook pagherà le news dei media di Murdoch in Australia. La spunta lo squalo e i piccoli editori?

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Lo squalo Murdoch l’ha spuntata con Google e Facebook, ma i piccoli editori, se non raggiungono un accordo, saranno bannati dal motore di ricerca e da facebook ed Instagram?

Dopo Google, anche Facebook ha accettato di pagare News Corp Australia di Rupert Murdochper le notizie rilanciate sulle sue piattaforme. Ma il valore dell’accordo è top secret, riporta la Bbc.

Google e Facebook costrette a pagare le news grazie alla nuova legge

I due giganti del web sono stati costretti a raggiungere l’accordo con Murdoch per pagare le news per effetto della News Media Bargaining Code, la nuova legge australiana che obbliga Facebook e Google, al momento è riferita proprio alle due società, a pagare le news dei media locali che utilizzano sulle proprie piattaforme.

Facebook e Google, cosa prevede la legge australiana

Le due società hanno la possibilità di raggiungere accordi con gli editori, non tutti, ma con quelli protagonisti di un “giornalismo di interesse pubblico in Australia”. Altrimenti scatta la soluzione finale dell’arbitrato per definire l’equo compenso. Per questo motivo Google e Facebook si sono affrettate a stipulare l’accordo con Murdoch, il cui valore non è stato rivelato. Alle altre piattaforme digitali potrebbe essere applicato il codice se in futuro dovessero avere un significativo squilibrio di potere contrattuale con le aziende dei media australiani.

L’affare per lo squalo Murdoch

News Corp, scrive ancora Bbc, ha guidato una campagna di lobbying in Australia – con il supporto dei suoi media competitor – per convincere i politici a far approvare la legge per obbligare le tech company a pagare le notizie condivise sulle loro piattaforme.

News Corp controlla circa il 70% dei giornali in Australia con le testate più diffuse nel Paese tra le quali The Australian, The Daily Telegraph e The Herald Sun. Il gruppo di Murdoch possiede anche la rete televisiva Sky News Australia, che è diventata la più condivisa su Facebook.

L’accordo australiano è molto più ampio: copre tutti i contenuti di News Corp Australia condivisi su Facebook. Così come quello con Google: Big G paga a Murdoch per tutte le news prodotte dai suoi media a livello internazionale. Anche un’altra delle tre principali società di media australiane – Seven West – ha firmato un accordo con Facebook il mese scorso.

Ovviamente l’amministratore delegato di News Corp, Robert Thomson, ha elogiato l’accordo con Facebook come “una pietra miliare per il giornalismo. Questo epilogo digitale ha richiesto più di un decennio” ed è terminato, ha concluso Thomsongrazie a “Rupert e Lachlan Murdoch che hanno guidato un dibattito globale mentre altri nel nostro settore sono rimasti in silenzio o supini mentre la disfunzionalità digitale minacciava di trasformare il giornalismo a mendicante”.

Un modello per il mondo?

In realtà, gli analisti che esaminano la legge sui media australiana sostengono che è ideata principalmente per aiutare le grandi aziende come News Corp rispetto ai piccoli media.

Dunque, lo squalo Murdoch l’ha spuntata con Google e Facebook, ma i piccoli editori, se non raggiungono un accordo, saranno bannati dal motore di ricerca e da facebook ed Instagram? 

La legge australiana è un brutto affare per il pluralismo dell’informazione. Se dovesse essere approvata anche in Europa e quindi in Italia andrebbe rivista in questo senso per non andare a rafforzare l’oligopolio dell’editoria anche sul web.

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