preoccupazione o minaccia?

“Facebook e Instagram a rischio chiusura nell’Ue con lo stop al trasferimento dati negli Usa”

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Yvonne Cunnane, responsabile protezione dati di Facebook Irlanda: “Con lo stop al trasferimento dati degli utenti europei negli Usa, imposto dal garante privacy irlandese, non è chiaro come facebook ed Instagram potrebbero ancora funzionare nell’Unione europea”. Il vero motivo? Rischio multe dagli Usa.

Facebook ed Instagram potrebbero non essere più disponibili in futuro nell’Unione europea, perché la società guidata da Mark Zuckerberg, non è in grado, ad oggi, di adeguarsi all’ordine del garante privacy irlandese che ha chiesto a Facebook di sospendere i trasferimenti di dati negli Stati Uniti dei suoi utenti europei. È l’effetto della sentenza sul caso Maximilian Schrems e Facebook Ireland dello scorso luglio, che ha invalidato il Privacy Shield, l’accordo che regolamentava il trasferimento di dati tra Unione europea e USA, perché non proteggeva a sufficienza il diritto alla riservatezza dei dati personali dei cittadini Ue trasferiti negli Usa.

“Nel caso in cui Facebook fosse soggetto a una sospensione completa del trasferimento dei dati degli utenti negli Stati Uniti, come sembra essere ciò che propone il Commissione irlandese per la protezione dei dati, non è chiaro a (Facebook) come, in tali circostanze, potrebbe continuare a fornire i servizi Facebook e Instagram nell’UE”. A dirlo è Yvonne Cunnane, responsabile della protezione dei dati di Facebook Ireland, nella dichiarazione, visionata dal Sunday Business Post, inviata all’Alta Corte irlandese.

Facebook ha richiesto e ottenuto la sospensione dello stop voluto dal garante privacy irlandese al trasferimento dei dati in Usa degli utenti europei fino a quando l’Alta Corte esaminerà la questione a novembre, probabilmente a novembre.

Se facebook non trasferisce i dati negli Usa rischia sanzioni

Quali sono le preoccupazioni di Facebook? Elaborando tutti i dati degli utenti europei in data center dislocati nell’Unione europea sarà costretto a uniformarsi a tutte le leggi dell’Ue, in particolare a quelle sulla protezione dei dati. Ma questo, secondi alcuni osservatori, comporterebbe a sua volta una violazione delle leggi Usa, come il Cloud Act – che richiede alle aziende americane di fornire l’accesso ai dati in segreto, indipendentemente da dove si trovano i server – con un elevato rischio sanzioni da parte degli Stati Uniti nei confronti di Facebook.

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