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Eurostat ‘nella Ue più di 8 milioni di specialisti Ict nel 2016, Italia in coda’

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Secondo i dati diffusi da Eurostat gli specialisti Ict nell’Ue dal 2011 sono aumentati di 1,8 milioni e la professione è svolta da 8 uomini su 10. In Italia in 5 anni più 61mila posti di lavoro, al di sotto della media: siamo al 22^ posto.

Negli ultimi 5 anni in Italia gli specialisti Ict sono 61mila in più. La quota è passata dal 2,3% al 2,6%; in termini assoluti da 523.800 occupati a 584.800. Ma la cifra è inferiore alla media dell’Unione Europea che si attesta a 3,7% (dal 3% del 2011), per un totale di 8,2 milioni di lavoratori nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione: il balzo in avanti è stato di 1,8 milioni di impiegati.
Nella classifica stilata dall’Eurostat il nostro Paese si posiziona in coda, al 22esimo posto, (eppure 3 aziende italiane su 10 hanno difficoltà a trovare questa figura professionale). Peggio di noi solo Lituania, Portogallo, Cipro, Lettonia, Romania e Grecia, mentre in testa si colloca la Finlandia (6,6%), Svezia (6,3%) e chiude il podio l’Estonia (5,3%). E tre Stati membri rappresentano da soli la metà degli impiegati: Regno Unito (1,6 milioni di persone), Germania (1,5 milioni) e Francia (un milione).

Specialisti Ict: 8 su 10 sono maschi

La professione è per lo più maschile: sono uomini 8 specialisti su 10 e 3 su 10 anni hanno meno di 35 anni. Le donne sono sottorappresentate in tutti gli Stati in contrasto stridenti con ciò che avviene per il totale dell’occupazione (i generi sono sostanzialmente bilanciati). La quota di uomini più alta si trova in Slovacchia, Repubblica Ceca, Malta, Grecia, Ungheria e Croazia (sopra l’80%). Inoltre sei su dieci sono laureati o sono in possesso di formazione superior oltre la laurea.

L’altro dato interessante, che emerge dal rapport pubblicato oggi dall’istituto di statistica europea, il 41% delle imprese che assumono o cercano di assumere specialisti del settore dell’informatica e delle telecomunicazioni hanno difficoltà a occupare i posti vacanti. Le percentuali più elevate in Repubblica Ceca (66%), Slovenia (63%), Lussemburgo e Austria (61%), Belgio (59%), Estonia (58%) e Olanda (57%). Percentuali più basse in Spagna (17%), Grecia (28%), Polonia (31%), Portogallo (32%). Tutti Paesi che potrebbero rappresentare un posto di lavoro per gli italiani disoccupati e specializzati Ict. Oppure se non si vuole andare all’estero impegnarsi di più nell’inviare il Cv alle aziende giuste, perché anche in Italia la difficoltà di trovare queste figure professionali è pari al 31%.