Si è concretizzata a metà una battaglia che Key4biz ha sposato da quando è stata partorita dal Comitato Voto Dove Vivo: far votare gli elettori fuorisede in un’altra Regione per motivi di studio, lavoro o cura nella città in cui vivono e non essere costretti a tornare nel Comune di residenza.
Per la prima volta, in occasione delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno prossimi gli studenti “fuorisede” – domiciliati per un periodo di almeno tre mesi in un Comune fuori dalla propria Regione di residenza – potranno votare per le liste e i candidati della propria circoscrizione territoriale di origine, senza la necessità rientrare nel Comune di residenza.
La nuova modalità di voto è stata introdotta in forma sperimentale dall’articolo 1-ter del decreto-legge n. 7/2024, convertito dalla legge n. 38/2024.
Come fare per votare dove si studia? Inviare la domanda al Comune di residenza entro il 5 maggio
Gli interessati possano compilare questo modulo (scaricabile dal sito del Ministero dell’Interno) per fare la domanda di ammissione al voto fuorisede.
Entro martedì 4 giugno 2024, il Comune di temporaneo domicilio, ovvero il Comune capoluogo della Regione in cui è situato il Comune di temporaneo domicilio, rilascerà allo studente fuorisede un’attestazione di ammissione al voto con l’indicazione del numero e dell’indirizzo della sezione presso cui votare. L’attestazione potrà essere rilasciata anche mediante l’utilizzo di strumenti telematici e dovrà esibita al seggio per poter essere ammesso a votare, unitamente al documento di riconoscimento e alla tessera elettorale.
Dove voteranno? Sempre con la la scheda elettorale della propria circoscrizione di origine
Nel Comune dove vivono temporaneamente se questo appartiene alla stessa circoscrizione elettorale del comune di residenza oppure in seggi speciali istituiti nel capoluogo di Regione del Comune dove vivono temporaneamente, se quest’ultimo appartiene ad una circoscrizione elettorale diversa da quella di residenza, e con la scheda elettorale della propria circoscrizione di origine.
Gli studenti ammessi al voto fuorisede nelle speciali sezioni istituite presso i capoluoghi di regione potranno poi valutare di svolgere la funzione di componenti dei seggi speciali laddove i Sindaci ritenessero, se necessario, di individuarli per tale compito.
Le richieste del Comitato Voto Dove Vivo: “Dare massima visibilità alla significativa novità”
Dopo anni di battaglie e mobilitazioni, ha commentato il Comitato Voto Dove Vivo, accogliamo con grande entusiasmo le novità contenute nel DL Elezioni e la forte volontà del Governo e di tutte le forze politiche di consentire, quantomeno a studenti e studentesse (poco meno di 500.000 persone), di poter votare alle elezioni europee di giugno. Sebbene sia solo in forma sperimentale, e sebbene siano stati incomprensibilmente esclusi i 4 milioni di fuorisede per motivi di lavoro o cura, si tratta di un importante passo avanti per la normativa italiana.
Tali novità, aggiunge il Comitato, necessitano ora di alcuni urgenti accorgimenti se si intende rendere realmente note e accessibili queste nuove modalità di voto.
Le prime due richieste sono rivolte al Governo “a cui chiediamo di rendere disponibile il modulo necessario anche sul sito del Ministero dell’Interno e di dare massima diffusione, tramite campagne informative TV e i nuovi media, come avviene tradizionalmente a ridosso del voto, della nuova possibilità di voto fuorisede e delle tempistiche per accedervi”.
Le restanti due richieste sono rivolte all’Università con l’“Appello alle Rettrici e ai Rettori” abbiamo chiesto di rendere più veloce il rilascio del certificato dell’iscrizione al corso di studi e di comunicare, tramite e-mail o circolari, a tutta la comunità studentesca di questa significativa novità”.
Gli interessati possano compilare questo modulo (scaricabile dal sito del Ministero dell’Interno) per fare la domanda di ammissione al voto fuorisede.