Il dibattito

Euro digitale, Tridico (Parlamento UE): “La proposta del PPE è debole, serve valuta pubblica e indipendente”

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Il dibattito sull’euro digitale si blocca a Bruxelles dopo le critiche del relatore PPE Fernando Navarrete, favorevole a una versione limitata alle transazioni offline.
Una posizione che incontra l’opposizione di Pasquale Tridico, Europarlamentare (M5S), relatore ombra del provvedimento, secondo cui la modifica indebolisce l’obiettivo originario: creare un portafoglio digitale garantito dalla BCE, sicuro, accessibile e realmente pubblico.

Il dibattito sull’euro digitale continua. Il provvedimento, così come proposto dalla Commissione europea, è infatti fermo nelle aule dell’Europarlamento dove si è arenato in seguito alla relazione del deputato spagnolo Fernando Navarrete. Come raccontato in un precedente articolo, nel suo Rapporto, il deputato del PPE, ha preso le distanze dal Regolamento originario, contestando in particolare la parte che riguarda i pagamenti online in valuta digitale. 

In pratica, secondo Navarrete, la normativa, destinata – a iter concluso – ad entrare in vigore negli Stati membri senza obbligo di recepimento, dovrebbe limitarsi a regolare in una fase iniziale soltanto le transazioni offline, lasciando il resto in mano ad Istituti di credito privati come l’EPI (European Payment Initiative). Una soluzione che fa gola in particolare alle Banche tedesche, francesi e olandesi, già accordatesi in tal senso, ma che non piace a tutti.

Tridico(PE): “La proposta va radicalmente cambiata”

La proposta del relatore del PPE sull’euro digitale è debole e va radicalmente cambiata. Peggiora la proposta della Commissione europea che abbiamo trovato forte ed equilibrata. Lavoreremo per modificare il testo e rendere l’euro digitale una forma di moneta digitale efficace, accessibile e realmente pubblica” ha dichiarato a Key4Biz Pasquale Tridico, capodelegazione del Movimento 5 Stelle e relatore ombra del provvedimento sull’euro digitale al Parlamento Ue.

L’ex presidente dell’INPS ha evidenziato come le modifiche introdotte da Navarrete andrebbero a snaturare il progetto originario, che mira sostanzialmente a creare un portafoglio digitale garantito dalla BCE, sicuro e indipendente, una soluzione alternativa ai grandi player internazionali dei pagamenti come Visa, Mastercard e PayPal.

“Lavoreremo per modificare il testo – spiega l’europarlamentare pentastellato – e rendere l’euro digitale una forma di moneta digitale efficace, accessibile e realmente pubblica. Il rapporto dell’europarlamentare del PPE Navarrete promuove una narrazione divisiva in cui esiste concorrenza tra l’euro digitale e le soluzioni private, piuttosto che quella in cui privato e pubblico lavorano insieme per il bene comune”. 

Euro digitale “monco”?

Nel sottolineare i difetti del testo illustrato in Parlamento, Tridico ha espresso riserve nei confronti di una versione “monca” dell’ Euro digitale, così come ipotizzata anche da Alessandro Giovannini, advisor del direttorato Euro digitale della Bce. In un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, l’esperto ha infatti lasciato intendere che le pressioni eserciatate sulla BCE dalle Banche dei diversi Paesi potrebbero condurre ad un rinvio della versione offline, ossia i pagamenti effettuabili in assenza di connessione o di energia elettrica. 

“Escludere i piccoli commercianti, che rappresentano il 95% delle imprese dell’UE, dall’accettazione obbligatoria lascerebbe i pagamenti effettuati nel punto vendita principalmente a schemi di carte internazionali, mantenendo la dipendenza dai provider extraeuropei” avverte l’On.Tridico.

“Serve invece un’infrastruttura europea di pagamenti pubblici, indipendente dalle reti private extra-UE per rafforzare l’autonomia strategica, la sovranità economica e consolida il ruolo internazionale dell’euro. Nell’attuale panorama geopolitico dobbiamo unirci piuttosto che dividerci contro i conglomerati finanziari internazionali. Giganti come Visa e Mastercard investiranno miliardi per ostacolare qualsiasi tentativo da parte delle aziende europee di erodere il loro potere monopolistico, come hanno fatto in passato. Dobbiamo prepararci per una grande lotta” conclude. 

Tuttavia le dichiarazioni di Pasquale Tridico stridono con quanto rivelato ai giornalisti dall’advisor della BCE. Alla domanda su quale potrebbe essere la reazione dei big dei pagamenti digitali, che attualmente detengono il 64% delle transazioni, Giovannini ha, infatti, risposto: “non abbiamo alcuna intenzione di distruggerli o prenderci il 100% del mercato. Vogliamo solo dare la possibilità di scegliere”.

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