il rapporto

Eurispes: la crisi fa apprezzare (un po’) la sharing economy

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‘Rapporto Italia 2016. La sindrome del Palio’: 7 italiani su 10 hanno lo smartphone e l’11,1% in un’ottica di riduzione dei costi, nell’ultimo anno ha utilizzato servizi di car sharing.

E’ lo smartphone lo strumento tecnologico più diffuso nel nostro Paese: ne ha uno il 75,7% degli italiani (erano il 67% nel 2015). E’ quanto rivela il ‘Rapporto Italia 2016. La sindrome del Palio’ di Eurispes, che dipinge un paese bloccato, oltre che dalla burocrazia e dall’incapacità di fare sistema, anche da un vizio, l’invidia, definito “una vera e propria sindrome che non ci permette di trasformare la nostra potenza in energia”.

Un paese in cui, però, aumenta l’ottimismo, la fiducia è in ripresa e cala del 19,9% rispetto al 2015 la percentuale di persone che non riesce con le proprie entrate ad arrivare alla fine del mese. Condizione che però, ugualmente, interessa quasi tre italiani su 10 (27,3%) mentre ancora oltre un italiano su tre, il 34,3% (-6,6% rispetto al 2015) fa fatica ad affrontare le spese mediche, e aumenta la percentuale di chi dichiara di avere esperienza di amici o parenti a cui è capitato di chiedere denaro in prestito ad un usuraio (16,9%, +6); ricorrere alla Caritas o ad altre associazioni per disporre di aiuto (22,9%, +2,7).

C’è più ottimismo, comunque: si ricomincia a uscire, si viaggia e ci si coccola di più ed emerge che dalla crisi si può anche imparare a essere virtuosi e a condividere. Lo dimostra l’aumento del numero di persone – l’11,1% – che, in un’ottica di riduzione dei costi, nell’ultimo anno ha utilizzato servizi di car sharing. L’8,1%, percentuale ancora bassina, ha utilizzato servizi di bike sharing o e il 10,4% ha fatto ricorso alla versione 2.0 del ‘passaggio’ in auto, ossia al ride sharing (ad esempio tramite Blablacar).

E ancora, si è fatto spazio tra le abitudini degli italiani lo scambio di libri, o bookcrossing, praticato dal 13% e la condivisione dell’ufficio con altre persone (coworking), che ha interessato il 5,1%.

Con la percezione che il peggio sia ormai alle spalle, gli italiani riprendono a spendere anche in tecnologia: diminuisce infatti di oltre il 10% la percentuale di persone che aveva deciso di dare un taglio alle spese hi-tech.

Quasi nessuno rinuncia al cellulare, che sia intelligente o meno: ne possiede uno il 93,1% degli italiani dai 18 anni in su. La maggior parte (99,3%), lo usa per fare o ricevere telefonate, mentre resta salta la percentuale di chi invia e riceve sms (85,1%). Unica vera alternativa a farsi largo tra grandi e piccini è WhatsApp e le altre app di messaggistica, utilizzata dal 75,2% di chi possiede uno smartphone.

Quasi 7 su dieci usano lo smartphone per fare foto e filmati (69%) e li inviano e ricevono (68%), navigano su Internet (66,8%). La maggioranza usa le applicazioni (54,2%) ed i Social Network (51,1%).

Gli italiani, nonostante la ventata di tecnologia anche nella fruizione dei contenuti televisivi (streaming, Video on demand e così via), non rinunciano comunque ai programmi Tv tradizionali, guardati in tempo reale sul televisore (magari poi si commentano sui social), ma gli abbonamenti alla Tv a pagamento crescono del 6%, attestandosi al 42,1%, rispetto 36% del 2015. In aumento anche il numero di tablet (43,3%, in crescita rispetto al 36,8% del 2015), mentre i Pc portatili superano quelli tradizionali (64,5% contro 54,7%).

L’81,5% degli italiani, dice ancora Eurispes, naviga su internet e chi lo fa, lo fa per cercare informazioni di interesse (97,8%) e inviare e ricevere e-mail (85,8%). Quasi 7 su 10 (68,9%) hanno un profilo social – è da dire però che tre su dieci hanno ritenuto violata la privacy perché qualcuno ha pubblicato loro foto – il 66,8% guarda video su YouTube, il 65,1% controlla il proprio conto bancario mentre poco più della meta (55%), fa acquisti. Tra le cose più acquistate online troviamo biglietti ferroviari/aerei (85,3%), viaggi (69%), biglietti per cinema/concerti/teatro/mostre (67,4%; +20,5%), apparecchiature tecnologiche (66,2%; +10,7%), capi di abbigliamento (61,4%: +8,7%), coupon su gruppi d’acquisto (39,4%), trattamenti estetici e per il benessere (26,8%), visite mediche (25,3%; +8,6%), corsi (23,7%; +9%) e pranzi/cene/aperitivi (22,5%; +10,9%).

In crescita anche l’acquisto di prodotti alimentari (19,3%; +13,2%).