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eTourism. Bit2017, nuove politiche e trend di mercato. Intervista a Luca Caputo

di Alex Kornfeind – Strategy Mark |

Da Domenica 2 a Martedì 4 Aprile 2017 si terrà a Milano la Borsa Internazionale del Turismo. Intervistiamo Luca Caputo che alla Bit porterà alla ribalta le politiche turistiche integrate e nuovi trend di mercato.

Il turismo svelato attraverso le tecnologie raccontando esperienze digitali e intervistando i protagonisti del settore.  A cura di Alex Kornfeind. Strategy Marketer @kornfeind

Da Domenica 2 a Martedì 4 Aprile 2017 si terrà a Milano la Borsa Internazionale del Turismo: da oltre trent’anni BIT favorisce l’incontro tra decision maker, esperti del settore e buyer accuratamente selezionati e profilati, provenienti da varie aree geografiche e settori merceologici. Le sedi dell’evento saranno Fieramilanocity (l’innovativo quartiere fieristico cittadino) e il MiCo (uno tra i più grandi centri congressi d’Europa e del mondo).

Con Luca Caputo, Responsabile della sezione turismo e territorio Unisalento, che alla Bit porterà alla ribalta le politiche turistiche integrate e nuovi trend di mercato, qui con un paio di domande una riflessione sull’accessibilità delle destinazioni del Sud Italia e i rapporti con la Pubblica Amministrazione.

Alex Kornfeind: Quando si discute di accessibilità forse non tutti capiscono. Cosa rende una città accessibile e cosa manca al Sud Italia per definirsi sostanzialmente accessibile pensando al turismo?

Luca Caputo: L’accessibilità è un tema delicato perché d’istinto vien da pensare sia solo una questione di mobilità, dalla presenza o meno di una rete di strade, aeroporti e ferrovie che veicolano il flusso turistico. In realtà il tema è molto più complesso e abbraccia diversi aspetti, perché diverse sono le variabili che rendono accessibile una destinazione: una destinazione è accessibile se esiste facilità di spostarsi al suo interno e se esiste una rete che mi consente di sapere come, dove e quando spostarmi, perché al Sud esiste un grave problema di accessibilità alle informazioni.
L’accessibilità, inoltre, deve essere considerata anche come la capacità di rompere le barriere della burocrazia, dell’accesso alle informazioni degli operatori turistici e dei turisti stessi; accessibilità è aumentare la consapevolezza del territorio e degli operatori turistici sui temi del digitale, del marketing, della personalizzazione dei servizi. Ultimo ma non meno importante: rendere accessibile il territorio al turista è prima di tutto renderlo accessibile a chi lo vive tutti i giorni. Non esiste possibilità di sviluppo turistico se non intimamente connesso con la qualità della vita locale.

Alex Kornfeind: Le politiche del turismo, presso le Pubbliche Amministrazioni, spesso franano nei consigli comunali per veti, ripicche, vendette della politica o delle liste civiche. C’è qualche esempio virtuoso bipartisan che lei possa ricordare?

Luca Caputo: Mi è molto piaciuto il progetto della città di Palermo che ha voluto puntare molto sull’economia del mare, un’economia incredibilmente trascurata proprio dai territori del Sud, caratterizzati da così tanti chilometri di costa. L’idea di rilanciare la cultura del mare della città e di riqualificare il Mercato Ittico – che stava perdendo la sua centralità storica – ha portato alla realizzazione di otto progetti innovativi (tecnologie, coworking, ricerca, valorizzazione patrimonio artistico e gastronomico), a dimostrazione che per rilanciare il turismo è necessario prima di tutto creare i presupposti per rilanciare l’economia locale e una comunità nel suo insieme.

Alex Kornfeind: Il Sud Italia rappresenta da sempre un patrimonio di bellezza non solo per il paese ma per il mondo. Matera prima e Palermo oggi sono indicatori precisi per l’avviamento di uno sviluppo di nuove politiche turistiche. Perché si è in così grave ritardo, rispetto ad altre regioni turistiche, sia per logistica sia per le infrastrutture?

Luca Caputo: Perché non c’è mai stata una seria programmazione e non ci siamo mai concepiti come sistema di destinazione turistica, tant’è che i Sistemi Turistici Locali hanno fallito e altrettanta fine faranno i Distretti Turistici: la normativa va bene ma non risolve l’incapacità di concertare azioni comuni che allarghino la prospettiva del turismo balneare. Siamo legati in maniera morbosa al binomio sole-mare, tanto che la stagione turistica estiva è paragonabile al momento in cui si tira fuori l’argenteria per rispolverarla in occasione del pranzo coi parenti a Natale.
In questi anni abbiamo subìto una domanda di turismo inaspettata, superiore a quelle che erano e sono attualmente le nostre capacità di pianificare e di coordinare l’offerta tra attori del pubblico e del privato. Siamo spettatori di un circo che domani toglierà le tende e andrà da un’altra parte, dove il mare è già bello come il nostro e la vacanza costerà la metà.
Si parla di destagionalizzazione ma mi chiedo: quanti degli attori locali che operano nel turismo sono disposti a lavorare sulla qualità tutto l’anno quando battagliando sui prezzi si riesce a lavorare due mesi e vivere bene i restanti dieci?

Alex Kornfeind: I nuovi trend di mercato rappresentano un vantaggio per il Sud Italia?

Luca Caputo: La ricerca di luoghi fuori dalle mete tradizionali, l’attrazione per i borghi, il volersi mescolare alla comunità locale e alla sua tradizione, un viaggio “dell’aver fatto” e non “dell’essere stato a” rappresentano sicuramente un’opportunità per le nostre destinazioni a Sud. Il rovescio della medaglia è quello cui accennavo precedentemente: siamo pronti a soddisfare questo tipo di viaggiatore e convincerlo a tornare, farci da passaparola in rete?
Occorre conoscere bene il turista cui ci rivolgiamo: oggi sono i Millennials (nati tra i primi anni ’80 e i primi anni 2000) e sono attenti alla qualità dei servizi, sono tecnologici, amano condividere i contenuti del proprio viaggio; domani occorrerà guardare alla Generazione Z (under 22), i turisti di domani che considerano Facebook già obsoleto e, al contrario dei Millennials, amano la privacy e sono poco propensi a condividere contenut in rete, oggi fondamentali per molte delle strategie sui Social.

Alex Kornfeind: Ci racconta un caso di successo imprenditoriale o virtuoso della Pubblica Amministrazione che possa risultare indicativo per far emergere il meglio dell’offerta turistica del Sud Italia?

Luca Caputo: Lo ha già citato in precedenza e non ho paura a sottolinearlo, a costo di sembrare banale: Matera è il vero esempio di come si possa trasformare un territorio considerato “la vergogna d’Italia” in Capitale Europea della Cultura 2019. Occorre dar merito all’intuizione di un gruppo di giovani che nel 2009 ha creato un’associazione che ha coinvolto tutto il territorio, ha spinto una comunità non appena a preoccuparsi di diventare una destinazione turistica ma ad avere un respiro più grande e recuperare prima di tutto i suoi luoghi, la sua identità, la sua memoria. Non è forse quello che cerca il turista di oggi?