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Esubero bancari inarrestabile: 89.511 in meno in 10 anni

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Dal 2008 al 2017 si sono persi 89.511 dipendenti bancari in Italia, pari al 24.2% del totale: un quarto. Una tendenza che riguarda anche l’Europa (-17% nel decennio 2008-2017) e gli Stati Uniti (-15,2%), mentre al contrario (e a sorpresa) in Giappone sono aumentati del 35,4%.

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L’esubero dei bancari è il classico effetto delle fusioni tra banche. Succederà anche questa volta con Intesa San Paolo che ha comprato Ubi banca attraverso un’offerta pubblica di scambio. In questo caso però, l’istituto di credito ha annunciato l’assunzione di 2.500 giovani al fine di supportare la crescita del gruppo. D’altro canto, non mancheranno le uscite: sono previste per il momento 5.000 uscite volontarie. Significa che ogni due esuberi ci sarà un’assunzione. Resta da capire come questo influirà sul bilancio totale dei dipendenti bancari italiani. Questo settore, secondo gli ultimi dati, è sottoposto a una perdita di addetti.

L’esubero dei bancari è inarrestabile

Osservando il grafico, si può notare che dal 2008 al 2017 si sono persi 89.511 dipendenti bancari in Italia, pari al 24.2% del totale: un quarto. Una tendenza che riguarda anche l’Europa (-17% nel decennio 2008-2017) e gli Stati Uniti (-15,2%), mentre al contrario (e a sorpresa) in Giappone sono aumentati del 35,4%. Dalle cifre dei dipendenti, indicate in numeri assoluti, si vede che l’Italia ha pochi più dipendenti bancari della Germania, ma con una popolazione inferiore (60 milioni contro 80).

Quanti sono i dipendenti bancari in Italia

Il calo più significativo in Italia è avvenuto tra il 2016 e il 2017, anno in cui si è registrata una diminuzione dell’11,5% dei dipendenti bancari, ovvero 23.775 persone. Questo fenomeno si spiega soprattutto con la cessione dei gruppi Bank Pekao e Pioneer Investments da parte di Unicredit.

A lungo termine, invece, la tendenza va spiegata con la rivoluzione digitale e la diffusione dell’home banking: con la possibilità di utilizzare i servizi dal proprio computer, il numero di persone che ne usufruisce dagli sportelli fisici delle banche italiane è sensibilmente diminuito. Guardando le principali banche italiane, per esempio, si vede che dal 2008 i dipendenti proprio di Unicredit sono diminuiti del 46%, quelli del Monte dei Paschi del 30%, a quelli di Intesa SanPaolo del 15%.

Home banking per gestire le operazioni bancarie in pochi clic

L’home banking è la nuova concezione di rapporto tra banca e cliente, ovvero grazie al supporto tecnologico oggi è possibile poter usufruire dei vari servizi a distanza senza neppure doversi recare fisicamente allo sportello e parlare con un impiegato della banca. Tramite piattaforma online infatti è possibile gestire diverse operazioni bancarie. Basta infatti avere un computer, una connessione internet ed essere in possesso delle credenziali per accedere al proprio conto corrente ed effettuare le transazioni in completa sicurezza o altre operazioni, come:

  • Trasferire denaro da un conto all’altro;
  • Fare le ricariche telefoniche;
  • Pagare le bollette o il modello F24;
  • Fare un giroconto o un bonifico bancario;
  • Controllare la lista dei movimenti o gli estratti conto con il saldo aggiornato.

Ovviamente, ci sono dei pro e dei contro. Con l’home banking si risparmia tempo e si ha un servizio accessibile h24, ma dall’altra parte questo implica un minor numero di dipendenti assunti nelle filiali bancarie.

La competitività delle banche e l’esubero dei bancari

Sempre nel decennio considerato, in Italia sono in cresciuti sia la produttività (i ricavi annui per dipendente, 191.300 euro) del 5,9% che il costo del lavoro pro-capite, arrivato a 69.400 euro all’anno, +20%. Il rapporto tra il secondo e il primo indicatore mostra la competitività, in Italia allo 0,3, molto vicina a quella europea (0,31) ma distante da quella americana (0,74) e da quella cinese (addirittura 1,18). Le banche migliori sono però quelle olandesi: 1,71 nell’indice di competitività, soprattutto grazie a un +52,3% dal 2008 al 2017 della voce ricavi per dipendente. Un dato che in Cina arriva addirittura al +93,7%.

Come funziona il fondo esubero bancari

Per far fronte agli esuberi dei bancari è stato istituito un fondo bancario che, come una cassa integrazione, permette di finanziare degli interventi o pagare gli stipendi dei dipendenti in caso di situazioni emergenziali (come la crisi aziendale). Cioè il fondo, attivo a partire dal 2000, rappresenta una specie di ammortizzatore sociale del sistema bancario, in quanto permette alle banche di poter garantire ai lavoratori delle imprese di credito esodati (cioè mandati in pre-pensionamento) di percepire un assegno di sostegno al reddito.

Chi paga l’assegno di solidarietà

L’Inps riceve dalle banche i soldi della contribuzione, calcolata sulla base dell’ultimo stipendio del dipendente. L’assegno straordinario viene quindi poi erogato dall’Ente previdenziale in rate mensili anticipate e per tredici mensilità a partire dal mese successivo alla cessazione del rapporto lavorativo fino al mese antecedente il versamento della pensione. L’erogazione non può avvenire per più di 60 mesi, un arco temporale considerato dalla cessazione del rapporto di lavoro alla cessazione dell’erogazione dell’assegno, cioè finché il lavoratore non avrà maturato il diritto alla pensione di anzianità anagrafica o contributiva.

Aumenti retributivi per i bancari nel 2020-2022

Negli ultimi anni è, inoltre, migliorata (seppur di poco) la retribuzione dei bancari della terza area (quarto livello di inquadramento), cioè i lavoratori che svolgono nella banca un’attività di tipo tecnico, amministrativo o commerciale (addetti agli sportelli, cassieri, operatori etc). Infatti, Abi (Associazione Bancaria Italiana) e diversi sindacati (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin) nel 2019 hanno raggiunto un accordo per il rinnovo  del contratto collettivo nazionale dei suddetti bancari per il triennio 2020-2022. I dipendenti degli istituti di credito di livello medio si ritrovano così in busta paga un aumento di 190 euro diviso in 3 tranches: 150 euro sono già stati erogati tra marzo 2020 e gennaio 2021, i restanti 40 euro invece saranno versati sui conti dei bancari dall’1 dicembre 2022.

Per cui, considerando gli aumenti contrattuali riportati dal sindacato dei lavoratori delle banche First Cisl (Federazione Italiana Reti dei Servizi del Terziario), mediamente l’inquadramento di un bancario di quarto livello era fino al dicembre 2020 di 2.796 euro, mentre a fine novembre 2022 il dipendente avrà in busta 2.866,90 euro.

I dati si riferiscono al 2017-2021

Ultimo aggiornamento: 2022

Fonte: R&S Mediobanca, Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), Abi, First Cisl