nota diplomatica

Estinguiamoci

di James Hansen |

Secondo l’ONU, la popolazione umana dovrebbe avere quasi raggiunto il suo picco massimo e la natalità mondiale sarebbe entrata già in una fase di declino. Secondo l’ONU, in Cina entro il 2100 non ci saranno più di 730 milioni di abitanti, il 50% in meno rispetto ad oggi.

James Hansen

Se si accetta la posizione degli ultra-ecologisti secondo cui l’essere umano è la fonte primaria di ogni nostro guaio ambientale, allora farla finita con la popolazione terrestre ha una sua logica. Se non altro, ciò risolverebbe pressanti problemi come l’inquinamento e il riscaldamento globale…

Esiste infatti da tempo un ente che promuove l’estinzione della vita umana. Si chiama il Voluntary Human Extinction Movementil “Movimento per l’estinzione umana volontaria”. Fondato nel 1991, è tuttora attivo come una sorta di ONG che sostiene—esattamente come dice il nome—l’estinzione della specie umana, da compiere attraverso il rifiuto alla riproduzione: compresa, secondo qualcuno dei suoi aderenti più entusiasti, la sterilizzazione obbligatoria…

È una proposta della frangia della frangia, ma abbraccia la logica di quella parte dell’opinione pubblica che ritiene che la Terra nasca come una sorta di Giardino d’Eden (l’equilibrio ecologico naturale…) e che il nostro peccato originale—da estinguere, per l’appunto—sia il consumismo, aggravato forse dall’aria condizionata e da pensieri politici ‘sbagliati’…

Comincia a sembrare che, dopotutto, non dovremo arrivare a tanto. Secondo i calcoli dell’ONU, la popolazione umana dovrebbe avere quasi raggiunto il suo picco massimo e la natalità mondiale sarebbe entrata già in una fase di declino, un fatto che già si sta verificando in parecchi paesi, Italia compresa. Molti governi se ne sono accorti e cominciano a chiedersi chi è che, in futuro, dovrà andare a lavorare per poi pagare le tasse…

Oltre all’Italia, i paesi del mondo con le popolazioni già in declino comprendono, per il momento: Bulgaria, Lituania, Latvia, Ucraina, Serbia, Bosnia Herzegovina, Croazia, Moldavia, Giappone, Albania, Romania, Grecia, Estonia, Ungheria, Polonia, Georgia, Portogallo, Macedonia del Nord e Cuba.

Il caso che suscita più attenzione è quello della Cina. Attualmente, i cinesi sono circa 1,4 miliardi—quasi il 18% dell’intera umanità—ma, sempre in base a dati Onu, si calcola che la popolazione cinese dovrebbe dimezzarsi a 730 milioni entro il 2100. Altri paesi importanti in procinto di iniziare il declino dovrebbero essere la Russia, la Germania, la Corea del Sud e la Spagna.

Dobbiamo preoccuparci di tutto ciò? Vale la pena osservare che le entità pubbliche e private che avvertono ora della nuova denatalità sono le stesse che, per decenni, hanno lanciato l’allarme per la “sovrappopolazione”. Forse la lezione è che le statistiche sono un conto e i comportamenti umani un altro. Con un pizzico di fortuna, sopravviveremo anche a questo…