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Esercito europeo: ecco che cos’è, dov’è e che cosa fa

Si chiama Csdp e dal 2003 ha condotto 37 operazioni di pace in tutto il mondo

L’Europa ha una forza militare che può essere impiegata per stabilizzare aree di crisi nel mondo, non è propriamente un esercito europeo comune, ma è qualche cosa che gli assomiglia. E’ dal 1954 che ai tavoli di Bruxelles il tema di un vero esercito europeo viene discusso. Quell’anno, infatti, naufragò clamorosamente il progetto, fortemente voluto anche da De Gasperi, di una Comunità europea della difesa. Da allora, se ne parla, se ne discute senza arrivare a svolte sostanziali. Anche perché ormai quasi tutti i Paesi dell’Unione fanno parte della Nato e questo non ha mai permesso la nascita di una vera e propria realtà militare europea. Ma allora in cosa consiste quello che comunemente viene definito come l’esercito europeo? Esiste davvero? E cosa fa?

Ecco come funziona l’esercito europeo

Lo abbiamo detto: qualcosa che assomiglia moltissimo a un esercito europeo esiste veramente. Tanto che dal 2003, anno di nascita ufficiale, ha condotto 37 operazioni in tutto il mondo. Nell’infografica d’apertura si può vedere che sono 18 le missioni e le operazioni del Common Security and Defence Policy (Csdp) in corso, di cui 11 civili e 7 militari.

L’obiettivo di entrambe le tipologie di missioni è il mantenimento della pace, la prevenzione dei conflitti, il sostegno allo stato di diritto e, in generale, il rafforzamento della sicurezza internazionale. E’ così che l’Unione europea interviene direttamente, attraverso la diplomazia o l’affiancamento di contingenti militari, con il consenso della Commissione e del Parlamento europeo, in Paesi anche lontani. L’Africa è sicuramente il continente in cui l’Europa è intervenuta di più, per ragioni storiche e sociali.

Le missioni dell’esercito europeo in Africa

L’ultima missione approvata dall’Unione europea è la Eutm-Rca nel 2020, una missione di formazione multinazionale dell’Unione europea con sede a Bangui, nella Repubblica Centrafricana. L’iniziativa è emblematica di come si muove l’esercito europeo: prima di tutto si offre un sostegno diplomatico e civile, poi, in rari casi, si prevede un sostegno militare vero e proprio. Inoltre, stiamo parlando di una missione di formazione, ovvero di fornire competenze strategiche e tattiche alle realtà locali. Nella Repubblica Centrafricana partecipano 8 Stati membri (Francia, Italia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia) e 5 Paesi europei ma non dell’Unione (Bosnia ed Erzegovina, Brasile, Georgia, Serbia e Repubblica di Macedonia del Nord).

L’intervento dell’Csdp in Ucraina

Dall’inizio delle tensioni tra Russia e Ucraina, l’Europa, in linea con la posizione della Nato, si è sempre schierata a difesa del vicino di casa. In maniera più o meno omogenea sono arrivati aiuti da tutti i Paesi e anche dalla Commissione stessa. Ma pochi sanno che il Common Security and Defence Policy opera anche nel territorio ucraino dal 2014, cioè dall’occupazione della Crimea. Mai con un proprio esercito, solo attraverso attività diplomatiche ed economiche. Questo non vuol dire che non ci si stia muovendo anche sul fronte militare. I ministri degli Esteri e della Difesa dei 27  Stati dell’Unione europea hanno approvato, infatti, la nuova strategia di Difesa europea per i prossimi anni. E il perno di tutto il progetto è proprio la costituzione di una forza militare di circa 5mila soldati e un aumento della spesa militare.

Spese militari in Europa e in Italia

L’Italia non ha mai destinato molti soldi alla Difesa. Dal 2014, ultimo anno in cui ammontava all’1,7% del Pil, il nostro Paese ha diminuito gli investimenti militari anno dopo anno. E’ solo dal 2020 che questa voce ha ripreso a salire tornando all’1,6%, riconfermandolo poi nel 2021. Per il 2022 è stato annunciato un aumento di 1,35 miliardi del Bilancio del Ministero della Difesa, pari al +5,4% sull’anno precedente e del 20% sul 2019.

Ma se volessimo aggregare le spese militari di tutti i 27 Paesi dell’Unione, scopriremmo che ogni anno per la difesa in Europa sono destinati circa 185 miliardi di dollari. Nulla in confronto ai 740 miliardi degli Stati Uniti, simile ai 178 della Cina e molto al di sopra dei 60 miliardi della Russia. Insomma, all’Europa non mancano certo risorse. Quel che si sta tentando di fare dal 1954 è creare un’organizzazione militare unica che possa conferire, anche dal punto di vista militare, all’Europa lo status di grande potenza.

I dati si riferiscono al 2021
Fonte: European External Action Service

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