La Conferenza ministeriale ESA approva budget di 22,07 miliardi di euro sui programmi spaziali del prossimo triennio
Il Consiglio Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) 2025 di Brema ha approvato un budget di 22,07 miliardi di euro per i prossimi tre anni. È quanto dichiarato dal diretto generale dell’Agenzia, Josef Aschbacher nella conferenza stampa finale, che contento ha specificato: “è la prima volta che la decisione sul finanziamento finale è in linea con quanto proposto, di solito raggiungiamo al massimo il 90%”.
Una dimostrazione, quindi, di quanto il sistema spaziale europeo sia riconosciuto come strategico da tutti i Paesi membri dell’Agenzia, ma anche la conferma che tutti hanno compreso quanto terreno l’Europa dovrà recuperare rispetto ai concorrenti, Usa e Cina in testa: “Il futuro dell’Europa passa per lo Spazio”.
Si tratta di un incremento del 30% rispetto al triennio precedente, che dovrà coprire i 10 domini in cui il programma di attività ESA si suddivide. Per i soli lanciatori (trasporti spaziali) si dovrebbero sfiorare i 4,4 miliardi di euro, il 37% in più. Ai programmi scientifici 3,7 miliardi di euro, all’esplorazione spaziale 3,4 miliardi di euro, all’esplorazione umana e robotica quasi 3 miliardi di euro e altri 2 miliardi di euro alla connettività spaziale e alla sicurezza dei programmi di comunicazione.
Come ha scritto il commissario europeo alla Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius: “È in corso una rivoluzione spaziale. Il XXI secolo sarà il secolo dello spazio. Lo spazio è innovazione, prosperità e sicurezza. Dal monitoraggio climatico alle comunicazioni sicure, dall’agricoltura alla risposta ai disastri, lo spazio è alla base di ogni aspetto della vita moderna. L’Europa si trova a un punto di svolta, pronta a intraprendere questo straordinario viaggio verso l’autonomia, la resilienza e la competitività“.

Urso: “L’Italia contribuirà all’Esa con 3,5 miliardi di euro, il 13% in più sul triennio passato”. Un astronauta italiano sulla Luna
È stata poi la volta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, da Brema in veste di nuovo presidente del Consiglio ministeriale dell’Esa (2026-2028), che ha detto: “Il nuovo budget dell’Esa del prossimo triennio uscito dalla Ministeriale di Brema conferma tutte le priorità italiane” relative ai principali programmi spaziali.
Urso ha sottolineato che si tratta di programmi “per noi importanti, significativi e centrali: quello dei lanciatori certamente, con Vega C ma anche Ariane, quelli sull’esplorazione della Terra, i programmi che riguardano la sicurezza sullo spazio“.
“Sono tutte priorità italiane che vengono confermate, così come quelle che riguardano le costellazioni europee a cui con le nostre imprese e con le nostre basi spaziali contribuiamo in maniera significativa – ha detto il ministro – in un clima di piena collaborazione con tutti gli attori“.
“Il contributo dell’Italia al bilancio dell’Agenzia spaziale europea ammonterà a 3,5 miliardi di euro. L’Italia ha aumentato il suo contributo di oltre il 13% rispetto a 3 anni fa”, ha poi dichiarato Urso.
Urso ha poi confermato quanto dichiarato da Aschbacher in relazione alla missione Artemis III che riporterà l’uomo sulla Luna approssimativamente nel 2027, ci sarà un italiano nella squadra di astronauti che si imbarcherà nel viaggio spaziale: “Siamo tornati a essere protagonisti insieme alla Francia e alla Germania e segniamo il rilancio dell’Europa che finalmente puo’ guardare al futuro con maggiore certezza, coesione, determinazione“.

Un cambio di passo legato allo scenario geopolitico, ha commentato Urso: “Un clima di collaborazione che segnerà i 3 anni di presidenza italiana della Conferenza”
Una conferenza che è andata bene, ha proseguito il ministro italiano, “in uno spirito di coesione e di condivisione superiore al passato”. Un clima positivo di collaborazione, che “segnerà i 3 anni di presidenza italiana, sino alla prossima ministeriale, che ospiteremo nel nostro paese”, nel 2028.
“Lo scenario geopolitico è profondamente cambiato”, ha spiegato Urso, “è peggiorato” e in questa conferenza “tutti i Paesi partecipanti hanno preso atto della realtà e contribuito in maniera determinante al successo finale“.
La guerra “perdura in maniera drammatica all’interno del nostro continente, in Europa, con l’invasione della Russia in Ucraina” e ci sono “minacce non solo cibernetiche” che perdurano “in diversi paesi della nostra Unione, soprattutto in quelli della frontiera orientale“, ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy al termine della Conferenza ministeriale Esa di Brema.
“Mentre l’Agenzia spaziale italiana sta portando avanti uno studio di fattibilità su una costellazione satellitare nazionale, l’Italia ha avviato dialoghi con altri Paesi europei per valutare progetti comuni”, ha affermato Urso.
All’Agenzia spaziale italiana, il ministero delle Imprese e del made in Italy ha dato il compito di “realizzare uno studio di fattibilità che si sta concludendo per comprendere se vi sono le potenzialità e le risorse necessarie, ma anche le capacità, a livello produttivo delle nostre imprese per realizzare una costellazione satellitare nazionale a bassa orbita che possa rispondere alle esigenze della sicurezza, delle difese, delle comunicazioni istituzionali”, ha commentato Urso.

Avanti con le costellazioni nazionali europee
Un argomento chiave, su cui sia il direttore generale dell’Esa, sia il commissario europeo alla Difesa e allo Spazio, Andrius Kubilius, hanno parlato nei loro interventi alla ministeriale di questi giorni.
“Di questo ho parlato con diversi colleghi europei, compreso il collega tedesco, perché sappiamo che la Germania vuole fare altrettanto, ma anche con il collega francese e britannico, perché certamente si può farlo insieme”, ha precisato Urso.
Attraverso collaborazioni e “accordi governativi”, sia “realizzando ciascuno la propria costellazione satellitare nazionale che per quanto ci riguarda coprirebbe l’intera Europa mediterranea, dalla penisola Iberica ai Balcani, fino alla Turchia e in tutta la sponda sud del Mediterraneo, senza escludere un unico progetto che può riguardare più nazioni europee”, ha sottolineato il ministro Urso.
Riguardo lo studio di fattibilità a cui sta lavorando l’Asi, “non c’è un budget preciso, in quanto lo studio serve proprio a definire le risorse necessarie, con quale programmazione e le potenzialità delle nostre imprese a rispondere a questo progetto italiano”, ha ribadito Urso.
Sempre all’interno di questo quadro, ha sottolineato Urso, “il segnale l’abbiamo dato in maniera chiara, netta, quando abbiamo dato via libera alla realizzazione di Bromo, finalmente un campione europeo capace di competere a livello globale con gli altri grandi attori degli altri continenti proprio nel campo satellitare laddove con Leonardo, Airbus e Thales finalmente abbiamo un soggetto che a nostro avviso può anche rappresentare un esempio e un modello da fare in altri comparti spaziali e della difesa”.


