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Eolico e transizione energetica: obiettivo Ue da 60 GW entro il 2030

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La Commissione europea ha presentato la strategia continentale per potenziare il settore dell’eolico offshore: dagli attuali 12 GW passare ad almeno 60 GW entro il 2030 e a 300 GW entro il 2050. Per la transizione energetica pulita serviranno altri 800 miliardi di investimenti nei prossimi 30 anni.

Le fonti energetiche rinnovabili sono la pietra angolare su cui poggia e poggerà sempre più nei prossimi anni la strategia dell’Unione europea per il raggiungimento degli obiettivi climatici del secolo. Ne fa parte anche l’eolico.

La Commission europea ha presentato la strategia continentale per potenziare il settore dell’eolico offshore: dagli attuali 12 GW passare ad almeno 60 GW entro il 2030 e a 300 GW entro il 2050.

Eolico e transizione energetica

Con i nostri vasti bacini marittimi e la nostra leadership industriale, l’Unione europea ha tutto il necessario per affrontare la sfida. Le energie rinnovabili offshore sono già un vero successo europeo – ha dichiarato in una nota Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo – e intendiamo trasformarlo in un’opportunità ancora maggiore per energia pulita, posti di lavoro di alta qualità, crescita sostenibile e competitività internazionale”.

Dobbiamo intensificare l’azione, sfruttando tutto il potenziale dell’energia eolica offshore e facendo avanzare più rapidamente altre tecnologie come quelle per l’energia del moto ondoso e delle maree e il fotovoltaico galleggiante”, ha affermato la Commissaria per l’Energia, Kadri Simson.

A riguardo, è stata proposta dalla Commissione l’integrazione di 40GW generati da energia oceanica e da altre tecnologie emergenti, come l’eolico e il fotovoltaico galleggianti.

Un passaggio ulteriore per accelerare la transizione verde dell’Unione, che comunque ha un costo e necessita di ulteriori investimenti.

Investimenti e quadro normativo

Le stime di Bruxelles per il 2050 sono di altri 800 miliardi di euro di risorse da trovare. Un livello di spesa elevato che va sostenuto con lo sblocco degli investimenti finanziari.

Per raggiungere questo sfidante obiettivo energetico, è fondamentale sviluppare un quadro giuridico chiaro ed efficace, riesaminare la disciplina in materia di aiuti di Stato per la protezione ambientale e l’energia e della direttiva sulle energie rinnovabili.

Bisogna poi mobilitare tutti i fondi pertinenti a sostegno dello sviluppo del settore.

La Commissione incoraggia gli Stati membri a utilizzare il dispositivo per la ripresa e la resilienza e a collaborare con la Banca europea per gli investimenti e altre istituzioni finanziarie per sostenere gli investimenti nell’energia offshore attraverso InvestEU.  

Sarà presto realizzata una piattaforma dedicata alle energie rinnovabili offshore nell’ambito del Forum industriale per l’energia pulita, che consentirà di riunire tutti i soggetti coinvolti e facilitare lo sviluppo della catena di approvvigionamento.