Cinema

EntARTainment. Il tax credit riporta la primavera a Cinecittà

di Bruno Zambardino, Armando Maria Trotta |

Cinecittà grazie al tax credit estero è tornata ad essere competitiva rispetto ad altri studi Europei dell’Est o del Nord Africa ma anche del Regno Unito. Una significativa correzione di rotta che ha innescato un meccanismo virtuoso.

Gli strumenti a disposizione dei produttori stranieri intenzionati a girare sui nostri territori a condizioni di vantaggio si sono recentemente arricchiti grazie all’estensione del tax credit all’intera filiera audiovisiva includendo – accanto ai film per la sala – le opere destinate alla televisione e al web, siano esse di fiction, di animazione o documentari.

La rubrica EntARTainment, ovvero libere riflessioni sull’economia dei media e della creatività tra nuovi linguaggi, mercati globali e moderne fruizioni. A cura di Bruno Zambardino Docente di Economia del Cinema e dello Spettacolo alla Sapienza e Direttore Osservatorio Media I-Com, in collaborazione con Armando Maria Trotta, autore cinematografico. Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

Agevolazioni rivolte anche ai produttori esecutivi che stringono accordi con società internazionali intenzionate a localizzare una parte delle loro lavorazioni estere in terra italica.

Il plafond per questo tipo di sostegno è stato raddoppiato passando da 5 a 10 milioni di euro, aumentando l’appeal delle nostre location con benefici anche sull’immagine del nostro Paese all’estero, nell’anno in cui a Cannes abbiamo ben 4 titoli in concorso.

L’apposizione del limite dei 10 milioni in relazione non più all’opera filmica, bensì all’impresa di produzione esecutiva sta generando effetti positivi in termini di attrattività e competitività del nostro Paese, rendendo conveniente per un maggior numero di operatori stranieri (in particolare quelli operanti negli Stati Uniti d’America) venire a girare sul territorio nazionale film o parti di film che, per sceneggiatura, prevedano l’ambientazione in Italia.

Tra l’altro, con questa impostazione si è rimediato all’effetto irragionevole determinato dalla norma precedente che, nel limitare il cap con riferimento all’opera cinematografica, scoraggiava i film con budget più elevati e che adesso, destinando il sostegno alle imprese, si fa nuovamente interessante per qualsiasi tipo di produzione, sia “High” che “Low” budget.

Una significativa correzione di rotta che ha innescato un meccanismo virtuoso consentendo a più imprese italiane di collaborare su un’unica grande produzione. Si registra inoltre un progressivo snellimento delle procedure burocratiche con autorizzazioni alla riprese più rapide ed agevoli e norme sul lavoro meno “respingenti”.

Il numero crescente di progetti internazionali che stanno approdando a Cinecittà, dopo anni di crisi testimoniano il rinnovato interesse per il nostro Paese grazie ai nuovi incentivi. Archiviato l’ultimo 007, negli stabilimenti di Cinecittà è ora il turno di Zoolander 2, sequel della parodia del mondo della moda (protagonista Ben Stiller), mentre si stanno per concludere le riprese di Ben Hur film diretto da Timur Bekmambetov (nel cast, col protagonista Jack Huston/Ben Hur, c’è anche Morgan Freeman) sbarcato a Roma già dell’inizio di febbraio. Sotto la guida del line producer Enzo Sisti, si è riusciti a costruire l’esatta replica del Circo Massimo coinvolgendo 80 cavalli e una media di quasi 800 comparse al giorno per le scene di massa, per un totale di circa 12 mila scritturati. Proprio in queste settimane è stato definitivamente varato un altro importante progetto di coproduzione targato Sky Europe girato anche questo in gran parte negli studios di Via Tuscolana: si tratta dell’attesa serie tv Diabolik destinata al mercato internazionale, con il coinvolgimento del maestro Dante Ferretti (tre premi Oscar) per le scenografie.

Cinecittà, insomma, grazie al tax credit estero è tornata ad essere competitiva rispetto ad altri studi Europei dell’Est o del Nord Africa (ma anche del Regno Unito). Persino il “New York Times” qualche settimana fa in prima pagina titolava: «Hollywood ancora una volta torna sulle rive del Tevere», facendo riferimento ai benefici fiscali per le produzioni straniere fortemente voluti dal governo italiano e in particolare dal Ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini, e dal Direttore Generale per il cinema, Nicola Borrelli. Questi, nonostante i tempi di spending review hanno messo in campo, nel 2015, ben 114 milioni di euro di incentivi lungo tutta la filiera e rendendo addirittura permanente questo strumento finanziario per gli anni a venire.

Nel dettaglio il credito di imposta spetta nel caso di realizzazione sul territorio italiano di film o parti di film “stranieri” (ovvero non riconosciuti di nazionalità italiana), su commissione di produzioni estere, con valorizzazione del territorio stesso. Il beneficio è pari al 25% del costo di produzione della singola opera e le spese di produzione, effettuate sul territorio italiano non devono eccedere il 60% del budget complessivo.

Insomma, un forte segnale da parte del governo della rilevanza strategica assegnata ad un settore che – se ben regolato – può fare da catalizzatore di nuovi e più cospicui investimenti internazionali fornendo agli operatori internazionali quegli elementi di stabilità e certezza delle risorse di cui hanno un gran bisogno.

Il prossimo passo, già posto come priorità assoluta nell’agenda del Ministro è dotare il sistema Italia di una governance efficace del sistema di internazionalizzazione e promozione del cinema e dell’audiovisivo all’estero. Tema cui dedicheremo un approfondimento nella prossima puntata in occasione dell’edizione 2015 del Festival/Mercato di Cannes.