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Energia Italia 2022. Il caro materie prime e il futuro dell’edilizia, l’intervento di Angelica Krystle Donati (ANCE Giovani)

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Anche la casa in cui abitiamo è un punto di partenza per avviare la transizione energetica nel rispetto degli obiettivi ambientali europei “Fit for 55”: “un luogo da ripensare e riprogettare, da realizzare in base a principi energetici di efficienza e decarbonizzazione”.

La crisi energetica è sicuramente un tema molto caldo, sia per i rincari delle bollette, sia per il rapporto stretto che lo lega alla guerra tra Russia e Ucraina. Ma non c’è solo questo problema a disturbare il sonno di molti italiani.

C’è anche il rincaro dei prezzi delle materie prime, le problematiche di approvvigionamento e certamente gli effetti reali dei cosiddetti cambiamenti climatici, con una siccità spaventosa e picchi di temperatura che stanno sgretolando tutti i record storici di maggio e giugno, sia metaforicamente, sia fisicamente, come abbiamo appreso domenica con la tragedia della Marmolada.

Secondo Angelica Krystle Donati, Presidente, ANCE Giovani (Associazione nazionale costruttori edili), un punto di partenza valido per sviluppare una riflessione a tutto tondo su questi argomenti chiave potrebbe essere la casa in cui abitiamo, gli edifici in cui lavoriamo, studiamo, facciamo acquisti e svolgiamo molte altre attività che riempiono la nostra quotidianità.

Guardare alla casa come ad un luogo da ripensare e riprogettare, da realizzare in base a principi energetici di efficienza e decarbonizzazione”, ha spiegato Donati, “un punto di partenza per affrontare alcuni aspetti fondamentali del nostro tempo, come il caro materiali e l’inefficienza energetica”.

 Come si progetta una casa che sia in linea con il principio di risparmio energetico? “Il tema più importante non è solo costruire bene, ma anche recuperare ciò che già abbiamo tirato su negli anni passati. La gran parte degli edifici, il 70%, si trova nelle ultime tre classi energetiche, quindi un dato assolutamente inefficiente su cui intervenire”, ha chiarito Donati.

È un dato di fatto che le costruzioni contribuiscono al 40% delle emissioni di gas serra in Europa. Si deve investire nel patrimonio edilizio esistente in efficienza energetica per raggiungere i target Fit for 55 e di decarbonizzazione fissati da Bruxelles. Una buona idea sposata anche dalla Commissione potrebbe essere l’utilizzo di fondi pubblici per incentivare i privati a portare avanti progetti di efficientamento”, ha aggiunto la Presidente ANCE Giovani.

“Il caro energia, unitamente al caro materiali, si sono presentati già alla fine del 2020, ben prima dello scoppio della guerra. Oggi la situazione è poi peggiorata. Il caro energia ha messo a rischio il PNRR. Il Governo ha ascoltato il nostro settore varando il decreto aiuti per sopperire l’aumento dei costi delle materie prime. Le imprese che dovranno fare le grandi opere rischiano di fallire prima di partire perché i progetti sono legati ai vecchi prezzi ancora. Questo anche nel mercato privato. I prezzi delle materie sono raddoppiati praticamente, in alcuni casi triplicati”, ha affermato Donati.

C’è inoltre il tema dell’allineamento degli incentivi. Il cliente dove stimolare l’impresa a fare ricerca e innovazione, ma se la logica di assegnazione della gara è solo sul minor prezzo c’è poco spazio per questo. Un prodotto di maggiore qualità costa inevitabilmente di più. Bisogna spendere per risparmiare. Investire in innovazione genera un ritorno nel lungo termine e ci guadagno tutti, ambiente compreso. Ecco perché un’altra cosa importante da fare è pensare sul lungo termine, non solo sulle emergenze del presente, altrimenti il cambiamento non ci sarà e di questo i decisori politici devono prendersi carico”, ha concluso Donati.