L'evento

Energia Italia 2022: cosa hanno detto Bernabè, Canevari, Paganetto, Sut e Villacci  

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Crisi e transizione energetica fra Green Deal e PNRR nel primo panel Energia Italia 2022, la prima giornata della conferenza internazionale in corso oggi a Roma, sulle tematiche dell’energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Il ruolo di Istituzioni, imprese e mondo e università di fronte al grande tema della crisi e della transizione energetica. Questo il tema sul tavolo di Energia Italia 2022, PNRR, Transizione Ecologica e Indipendenza Energeticala Conferenza internazionale in corso oggi a Roma, sulle tematiche dell’energia in Italia, in Europa e nel mondo, con un confronto a tutto tondo tra istituzioni, industria, autorità regolamentari, Università, mondo della ricerca e consumatori.

Green Deal e PNRR: La transizione energetica e i nuovi modelli di sostenibilità

“La nostra società e la nostra economia hanno estremo bisogno di energia. Siamo nel pieno di una guerra alle porte di casa e il ruolo dell’informazione primaria è fondamentale in materia di energia”. Lo ha detto Nico Perrone, Direttore dell’Agenzia Dire, e gli ha fatto eco Gabriele Masini, Direttore Responsabile di Staffetta Quotidiana: “Da quando è cominciata la guerra in ucraina la percezione e l’attenzione nei confronti del tema energia è aumentata molto”, ha detto Masini, ricordando che Staffetta Quotidiana tratta anche temi correlati fondamentali come Acqua e Rifiuti con due portali ad hoc.

Transizione energetica, Domenico Villacci (EnSiEL): ‘Processo complicato, la politica non può sbagliare’

“Il consorzio EnSiEL ha rapporti con tutto il mondo delle università in Italia e all’estero – ha detto il direttore del consorzio EnSiEL Domenico Villacciin questo momento di crisi il mondo delle università deve ricollegarsi a quello dei decisori politici”. L’appello arriva dal consorzio punto di riferimento per quanto riguarda l’energia elettrica in Italia, la voce accademica italiana sull’energia che sul fronte della transizione energetica predica realismo. “In generale, si dà l’idea che la transizione energetica sia una cosa semplice, ma non è così – dice Villacci – in realtà, è un processo lunghissimo e complicatissimo”. Le scelte politiche vanno ponderate e la politica non può sbagliare: “Il problema energetico è strutturale – aggiunge Villacci – ci vogliono dei programmi decennali”. Un esempio? Oggi si sente parlare spesso e volentieri di energia nucleare, ma per realizzarla concretamente ci vorrebbero almeno 10-15 anni e allo stesso modo per realizzare concretamente una centrale elettrica ci vorrebbe circa altrettanto tempo.

Tempi lunghi, mentre alcune decisioni urgenti in tema energetico vanno prese in tempi stretti a patto che non si tratti però di semplici toppe a breve termine. Nel 2000 le fonti fossili rappresentavano l’86% dell’energia e nel 2019 erano scesi sì ma di poco all’86%. “Arrivare a zero in pochi decenni sarà molto difficile, la transizione energetica da fonti fossili e fonti rinnovabili va avanti da anni”, dice Villacci.

Transizione energetica? “Ci vorrà molto tempo – chiude Villacci – il sistema è interdipendente. La decarbonizzazione non può realizzarsi soltanto con la transizione energetica”.

Claudia Canevari (DG Energy Commissione Ue): ‘Efficienza energetica va in parallelo con riduzione dei consumi’

La voce dell’Europa in tema di transizione energetica nelle parole di Claudia Canevari, Head of the Unit Energy Efficiency, DG Energy, Commissione Europea: “Siamo di fronte ad una sfida epocale (pandemia, guerra, cambiamento climatico) – ha detto Canevari – di cambiamento climatico si parla da anni ma finora nessuno ha voluto prendere decisioni serie al riguardo. Il rischio adesso è la fine della civiltà”.

La crescita non può più essere esponenziale, come è stata finora, bensì sostenibile. “Dobbiamo cercare di allargare la crescita, è questo il senso del Green Deal europeo”, ha aggiunto Canevari, ricordando che lo scorso anno la Ue ha adottato i pacchetti Fit for 55 e Repower EU per l’efficienza energetica e le rinnovabili. Due facce della stessa medaglia, che vanno tenute insieme. “Non possiamo pensare all’efficienza energetica senza la riduzione dei consumi”. Ma non si tratta soltanto di riduzione di consumi, tenendo conto del fatto che l’efficienza energetica “è assente dal dibattito mediatico”, aggiunge Canevari, ricordando che dopo l’estate il trilogo dibatterà nuove direttive in termini di efficienza energetica e riduzione del 55% delle emissioni di gas e rinnovabili.

I fondi per farlo non sono pochi, con 7,8 miliardi di euro del fondo sociale per l’Italia e 150,5 miliardi di euro per la transizione energetica del PNRR a livello europeo.  Fondi pubblici che tuttavia non sono sufficienti, ed è per questo che bisogna incentivare gli investimenti. Infine, Canevari spinge molto sul tasto della comunicazione. “Anche l’Italia dovrebbe fare una campagna di comunicazione per il risparmio energetico”, ha detto Canevari. Anche se spegnere la luce non basta più. Servirebbero “sistemi di domotica che spegnessero la luce quando le persone escono da una stanza”, chiude.

F. Bernabè (Acciaieria Italia): ‘Avere un piano di razionamento gas e lasciar fare il mercato’

Franco Bernabè, Presidente di Acciaieria Italia già presidente di Telecom Italia, parte dall’urgenza della crisi energetica e dal fatto che però “c’è una discrasia fra la percezione poco sentita di questa crisi e la voglia di ripartire dopo la pandemia – ha detto Bernabè – la gente vuole tornare a vivere e a viaggiare. Nel contempo, il Governo ha gestito la crisi energetica come un qualcosa che si sarebbe risolto in tempi stretti con i sussidi alle famiglie. Ma la situazione non è così, la crisi è grave”.

Se nel 1973 in occasione della crisi energetica dell’epoca il prezzo del petrolio crebbe di 4 volte, da 3 dollari a 12 dollari, oggi il prezzo del gas è cresciuto di 5 volte, da 20 a 100 a 120 a 160 dollari. Il gas condiziona anche il prezzo dell’energia elettrica, “considerato anche l’atteggiamento della Russia che continuerà a usare lo strumento del razionamento anche in autunno”, aggiunge Bernabè. La crisi è subentrata in un momento in cui la Russia aveva già smesso di vendere gas sul mercato spot, mentre da 7-8 anni le società petrolifere non stavano più investendo. Nel contempo, gli obiettivi di transizione energetica sembrano davvero moto ambiziosi: “pretendere di completare il passaggio alle rinnovabili in 10 anni è davvero ambizioso”, dice Bernabè. “Noi siamo in una situazione difficile. Serve la giusta pressione psicologica sulla gente per la transizione – dice – ma ci vuole realismo. L’eliminazione delle fonti fossili è complicata”. Secondo Bernabè, i prezzi dell’energia resteranno alti anche nei prossimi anni. Nel medio e lungo periodo il mercato darà le risposte giuste, ma nel breve termine, vale a dire nei prossimi due o tre anni, il problema c’è.

Luca Sut (M5S): ‘Le misure di semplificazione nel decreto Energia’

Siamo in un periodo di crisi, ma stiamo lavorando a velocizzare le procedure e alcuni aspetti positivi sulla transizione ecologica sono contenuti nel decreto Energia, ha detto Luca Sut membro della Commissione X vicepresidente del Gruppo Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati. “Stiamo lavorando sul second life delle batterie – ha detto Sut – l’obiettivo è ridare una seconda vita alle batterie del settore automotive”.

Luca Paganetto (Università Tor Vegata): ‘Tutto spinge verso l’elettrico, molto più efficiente’

Luca Paganetto, Professore, Università di Tor Vergata, già presidente dell’Enea: “L’efficienza energetica mostra, secondo l’Ocse, i margini maggiori di innovazione – ha detto Paganetto – innovazione che a sua volta produce crescita. Oggi come oggi il gas non è più disponibile in grandi quantitativi, ed è per questo che il programma di transizione ecologica europeo deve tenerne conto”. Ma per Paganetto l’elemento più evidente è che “tutto spinge verso l’elettrico, molto più efficiente come mostra anche la scelta del Parlamento a favore dell’auto elettrica”.

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