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Energia e imprese in Italia, fatturato complessivo da 247 miliardi e 177 mila occupati

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Studio Comar sul mercato delle imprese dell’energia nel nostro Paese. E’ il settore di maggiore rilevanza economia, ma diversi i segnali di flessione: dal fatturato ai posti di lavoro, al margine operativo.

Il comparto energetico è il settore economico più rilevante a livello nazionale. Se prendiamo tutte le imprese che generano, distribuiscono e vendono elettricità, gas, petrolio e carburanti, il mercato energetico tira ancora l’intera economia italiana, seppur con qualche dato in controtendenza.

Il Centro studi Comar ha esaminato i bilanci 2016 delle principali aziende energetiche che operano in Italia, il fatturato del settore è stato pari a 247,4 miliardi di euro, in flessione del 10,3% sul 2015 (275,9 miliardi), per una perdita calcolata in 28,5 miliardi di euro.

Un settore ricco di opportunità di crescita per le imprese, che danno lavoro a 177.193 occupati. Anche in questo caso si è registrata una flessione di posti lavoro nel 2016, con una perdita di 4.890 lavoratori, il 2,68% in meno.

Il margine operativo netto è stato di 19,1 miliardi di euro contro i 21 miliardi del 2015, con una diminuzione del 9%, cioè 1,9 miliardi. Migliora invece il rapporto tra margine operativo netto e fatturato, che è passato dal 7,6% del 2015 al 7,7% del 2016.

Crescono del 6% i debiti finanziari, che passano da 123,8 a 131,2 miliardi di euro.

Lo studio evidenzia infine che la classifica delle singole aziende vede sette italiane nei primi dieci posti per fatturato. Snam e Terna sono quelle con il miglior rapporto margine operativo netto/fatturato, mentre le imprese con il migliore rapporto fatturato per dipendente risultano Edelweiss Energy Holding, Energy.com, GSE Gestore Servizi Energetici.

Le più grandi società dell’energia di nazionalità estera che operano in italia sono: Edison, Esso Italiana, Kuwait Petroleum Italia, Isab, Tamoil.