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Energia del futuro, tra guerra dei prezzi e mercati fluttuanti

Energia

Il settore dell’energia sui tavoli europei; la sfida è quella di indirizzarne l’evoluzione da qui ai prossimi decenni.  Della necessità di una riforma del sistema, vista la guerra dei prezzi e la reazione altalenante dei mercati, si è discusso ieri a Roma al convegno ‘L’Energia del futuro. Nuove fonti e nuovi mercati per Stati Uniti ed Europa’, organizzato da Aspen Institute Italia ed Eni.

Tra i partecipanti l’economista Lorenzo Bini Smaghi, presidente di Snam: ‘Il prezzo basso del petrolio è un bonus che speriamo di poter sfruttare e che aiuterà la crescita dei paesi occidentali’ ha detto nel suo intervento dicendosi convinto che l’Fmi, che ha appena tagliato le stime di crescita, dovrà rialzarle. ‘Ogni volta che il petrolio ha avuto una riduzione forte – ha proseguito Bini Smaghi – le economie occidentali hanno avuto una ripresa’.

Ci sarà da vedere quanto e se i futuri investimenti siano scoraggiati da una prevedibile volatilità dei prezzi dell’energia nei prossimi mesi. ‘L’Italia, seguendo l’esempio degli Stati Uniti, dovrebbe imparare a promuovere il gas domestico’ ha affermato l’amministratore delegato Eni, Claudio Descalzi che ha poi osservato come sarebbe importante ‘riuscire a sviluppare il gas che abbiamo in Europa e in Italia, ancora molto’.

Determinante sarà capire che impatto avranno le dinamiche energetiche in ambito internazionale, vista la trasformazioni degli scenari geopolitici. Grandi opportunità potrebbero arrivare dall’Africa subsaharina che, secondo  l’AIE (Agenzia internazionale dell’Energia), da qui ai prossimi 25 anni potrebbe essere l’alternativa alla Russia come fornitore di gas nell’Unione.

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