L'invenzione

Energia elettrica pulita generata dai tessuti, bastano sole e vento

di |

Con un pezzo di questa stoffa da 20 centimetri quadrati si può ottenere energia elettrica da 2 volt al minuto solo grazie all’energia solare e al movimento generato dal vento o dal corpo.

Immaginate di stendere una tovaglia al sole per ottenere energia elettrica per la casa. Magari c’è vento e se ne genera ancora di più. È quanto prospetta il documento pubblicato questa settimana sulla rivista “Nature Energy e relativo alle ricerche condotte presso lo Georgia Institute of Technology (Git).

Si tratta di “tessuti intelligenti”, in grado cioè di generare energia elettrica pulita grazie alla presenza nelle fibre di micro celle fotovoltaiche (photoanodes) e nanogeneratori per l’eolico (triboelectric nanogenerators). Un mix di clean technologies applicate al tessile per potenziare le fonti energetiche rinnovabili (sole e vento).

Un’invenzione che può trovare infinite vie di utilizzo: dalle magliette ai pantaloni, dalle vele alle lenzuola, dalle coperte ai tappeti, dalle tovaglie ai cappotti, dai teloni industriali a quelli agricoli, dalle tende alle bandiere.

Si parla di vento, inoltre, ma tale tecnologia, nel caso si trattasse di tessuti da indossare, consente anche di generare energia dal movimento del nostro corpo.

tessuto_smart-energy

Tutto ciò che è costruito con tessuti potrebbe divenire in breve tempo una fonte di energia rinnovabile. Alla base di questi “tessuti molto leggeri, traspiranti e flessibili nell’utilizzo”, ha spiegato Zhong Lin Wang, coordinatore del progetto di ricerca e professore al Git, c’è un polimero “che contiene micro celle solari già diffuse in commercio e quindi dal costo contenuto”.

Prendendo un pezzo di questa stoffa high tech, della dimensione di 20 centimetri quadrati, e lasciata al vento e al sole tramite un’asta, si può ottenere da sole e vento 2 volt di energia al minuto. Qualcuno potrebbe dire ‘poca roba’, ma nel bicchiere mezzo vuoto preferiamo guardiare la parte piena. Un passo in avanti significativo nella generazione di energia ad impatto ambientale quasi zero, ma che ancora necessità di verifiche e sviluppi, prima di un suo auspicabile utilizzo nell’industria manifatturiera mondiale.

Tra i diversi interventi migliorativi che tale invenzione necessita, hanno spiegato i ricercatori, serve infatti un ulteriore passo in avanti, soprattutto nella protezione della tecnologia contenuta nella fibra da pioggia, umidità, strappi e urti.