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Energia, dal decreto aiuti bis risorse per 8 miliardi di euro

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Approvato il decreto aiuti bis

Bisognava correre ai ripari a causa dei rincari continui di gas e luce in bolletta, ma anche dell’inflazione che non accenna a fermarsi e del costo delle materie prime, e il Governo Draghi ha presentato il decreto aiuti bis, con un volume di risorse finanziarie pari a 17 miliardi di euro, di cui oltre 8,4 miliardi per la sola voce energia.

Il testo approvato dal Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, del Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, del Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando, dovrà infatti intervenire su alcuni rilevanti ambiti, tra cui il contrasto al caro-energia e carburanti e all’emergenza idrica, il sostegno agli enti territoriali, il rafforzamento delle politiche sociali per tutelare il potere d’acquisto, il rilancio degli investimenti.

Il sostegno che diamo alle imprese e alle famiglie, soprattutto le più vulnerabili, serve ad aiutarle in questa fase di incertezza e serve a proteggere questa ripresa di fronte a un peggioramento del quadro internazionale”, ha dichiarato nella conferenza stampa a Palazzo Chigi, il premier Draghi, che non nasconde le criticità e i problemi dei prossimi mesi, “ci sono delle nuvole all’orizzonte”.

Le misure per contrastare i rincari dell’energia

Quanto ai rincari nei settori dell’energia elettrica, del gas naturale e dei carburanti, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, “il decreto interviene innanzitutto rafforzando il bonus sociale elettrico e gas per il quarto trimestre 2022, tutelando i clienti vulnerabili nel settore del gas, sospendendo le modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di elettricità e gas”.

Nel provvedimento, inoltre, “si azzerano gli oneri generali di sistema nel settore elettrico anche per il quarto trimestre 2022 e si riduce l’IVA per le somministrazioni di gas metano per combustione per usi civili e industriali nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022”.

Sempre per il quarto trimestre 2022, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) provvederà a mantenere inalterati gli oneri generali di sistema nel settore del gas in vigore nel terzo trimestre.

Infine, si legge sempre nel documento del Governo, si prorogano i crediti d’imposta in favore delle imprese anche per il terzo trimestre 2022 e si dispone la proroga della riduzione dell’accisa sui carburanti sino al 20 settembre 2022.

I numeri del decreto

Voce per voce, si legge su rainews.it, sono stati stanziati “3,37 miliardi per la conferma del credito imposta a favore delle imprese sul 25% delle spese sostenute nel 3 trimestre per l’acquisto di elettricità e gas”;  “2,75 miliardi sono dedicati al taglio degli oneri di sistema anche per il quarto trimestre sulle bollette di elettricità e gas”, cui si aggiungono 800 milioni per la conferma della riduzione dell’Iva sul gas anche per gli ultimi tre mesi dell’anno; proroga di un mese, fino al 20 settembre prossimo, dello sconto di 30 centesimi sulle accise dei carburanti che scade il 21 agosto per un onere di 1.042 milioni di euro.

Altri 400 milioni di euro circa sono stati destinati agli enti locali per far fronte al caro energia: 350 milioni di euro per l’anno 2022 a favore dei Comuni, 50 milioni di euro per Città metropolitane e province.

Il costo delle materie prime

Contro il caro materie prime il decreto è stato dotato di ulteriori risorse pari a 1,3 miliardi di euro, che si andranno ad aggiungere al fondo dedicato da 7,5 miliardi di euro.

I primi 180 milioni di euro sono per l’anno in corso, 240 milioni di euro per il 2023, 245 milioni di euro per il 2024, 195 milioni di euro per il 2025, 205 milioni di euro per il 2025 e 235 milioni di euro per il 2027.

Gli extraprofitti delle aziende energetiche

Riguardo alla tassazione degli extraprofitti delle imprese energetiche, Draghi ha affermato che è sua intenzione far pagare tutto quanto il dovuto, che non è poco, visto che in cassa mancano 10 miliardi di euro di tasse non versate: “in questa situazione in cui gran parte delle famiglie è in difficoltà così come lo è tutto il sistema delle imprese, non è tollerabile che vi sia un settore che elude una disposizione del governo”.

Invece che 11 miliardi di entrate dalla tassa sugli extraprofitti dei giganti dell’energia, lo Stato ha visto arrivare solo 1,23 miliardi di euro, eludendo quanto previsto dal precedente decreto aiuti di primavera. Risorse che sarebbero dovute andare a sostegno di famiglie e imprese in questa fase così difficile per il Paese.

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