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Enea: smart buildings, studio sull’efficienza energetica applicata all’edilizia

Efficienza energetica

Ricerca, sviluppo e innovazione sono state le  parole chiave della giornata organizzata dall’ENEA con il Ministero dello Sviluppo Economico per diffondere e promuovere i risultati ottenuti nella ricerca energetica applicata al settore dell’edilizia. L’evento – che ha visto la partecipazione di esponenti del MISE, dell’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA) e i rappresentanti dei principali soggetti del settore fra i quali Schneider Electrics, Anima, ANIE, Finco- si inquadra nell’ambito degli ‘Implementing Agreements’ promossi dall’IEA per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative  applicabili in edilizia: pompe di calore, smart grid, solare fotovoltaico, solar heating and cooling, celle a combustibile, accumulo elettrico e termico, energia negli edifici e in ambiti urbani.

L’ENEA ha organizzato questa giornata in collaborazione con il MiSE, perché siamo fortemente impegnati nella ricerca in campo energetico e nel trasferimento dei risultati all’industria ma anche perché siamo un punto di riferimento nella ricerca applicata in campo energetico” – spiega l’ing. Ezilda Costanzo esperto ENEA e delegato nazionale dell’End Use Working Party, comitato IEA sulle tecnologie cui afferisce la maggior parte dei programmi di ricerca sull’edilizia. ‘’Disponiamo di numerose eccellenze nello sviluppo di tecnologie per l’efficienza e per la produzione di energia da rinnovabili’’ ha aggiunto l’ing. Costanzo.

Attualmente l’Italia partecipa alla maggioranza degli Implementing Agreement (IA) esistenti e l’ENEA è presente con i propri esperti in quasi tutti gli IA a partecipazione italiana e in diversi comitati permanenti, in particolare quelli di orientamento della ricerca tecnologica” ha spiegato Alicia Mignone, CERT (Committee on Energy Research and Technology).

Per il Ministero dello Sviluppo Economico gli Implementing Agreement rappresentano un’importante opportunità per l’Italia per aprirsi verso nuovi mercati” ha affermato Sebastiano Del Monte, Direttore Relazioni internazionali in materia di energia del Mise “ed è quindi di fondamentale importanza una partecipazione attiva di tutti”. Mentre per Marcello Capra del Dipartimento dell’Energia del Mise “il Ministero si adopererà per agevolare la Ricerca nazionale per l’accesso a programmi e fondi europei ed internazionali secondo le linee guida e le prospettive tracciate nella Set Plan Conference dello scorso dicembre, organizzata da ENEA.”

Da parte delle imprese è stato sottolineato l’interesse per i risultati ottenuti dalla ricerca per ridurre i consumi energetici nel settore dell’edilizia. Per Federico Musazzi di ANIMA “manca ancora una partecipazione consistente dell’industria a questo tipo di progetti, ma la strada è aperta. L’offerta esiste ma manca la domanda, forse a causa dei costi ancora elevati ma anche a causa di una mancanza di formazione su questi temi da parte degli attori della filiera produttiva.”.

Anche per Andrea Penza di FINCO “è importante avvicinare la ricerca pubblica con quella industriale” inoltre “il tema dell’efficienza energetica interessa molto la Federazione che può coinvolgere su queste attività tutte le aziende associate. È importante far capire alle aziende che l’attività di ricerca svolta negli Implementig Agreement è una possibilità su cui conviene soffermarsi.”.

Sulla stessa linea Antonello Crovetti di KLOBEN per il quale “la ricerca pubblica può aiutare le aziende fornendo risultati che possono essere la base per importanti sviluppi industriali. Inoltre, la collaborazione tra Ricerca e Industria può essere importante per garantire un trasferimento di know how in entrambe le direzioni”. Anche per Gianni Binacchi di ANIE “questo tipo di ricerca ‘di anticipazione’ necessita della collaborazione delle aziende per la realizzazione delle proprie attività”.

Per Lorenzo Bellicini del CRESME, “l’innovazione nel settore delle costruzioni ha un ruolo rilevante quando si parla di ‘costi dell’errore’ che appaiono  “assolutamente proibitivi quando l’errore si manifesta nella fase di cantiere, mentre sarebbero di molto inferiori se potessero essere verificati in fase di progettazione. E in questo l’innovazione tecnologica può venirci in soccorso utilizzando ad esempio la progettazione tridimensionale e le sempre più sofisticate stampanti 3D.”

Infine la comunicazione; tutti i partecipanti la riconoscono come uno strumento indispensabile per trasferire informazioni e conoscenze a utenti finali, operatori e decisori pubblici, ma nello stesso tempo hanno ammesso che è stata troppo spesso trascurata con la conseguenza di depotenziare i risultati ottenuti dalle varie attività di ricerca.

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