Il regolamento

eMobility: trasformare l’auto in mezzo elettrico, ecco le regole del MIT

di |

I nostri mezzi di trasporto tradizionali possono trasformarsi in veicoli a motore elettrico, inquinando meno. Dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il nuovo regolamento per la ‘riqualificazione elettrica’ di auto private, autobus e autocarri.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasoprti ha emanato il nuovo regolamento per promuovere la trasformazione delle automobili tradizionali in veicoli a motore elettrico. Finalmente arriva la possibilità anche per il nostro Paese di rivoluzionare la vecchia mobilità con l’emobility, con la speranza di veder circolare per le nostre città (e non solo) autoveicoli puliti e non inquinanti.

Si tratta del “Sistema di riqualificazione elettrica, destinato ad equipaggiare veicoli delle categorie M ed N1”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 gennaio scorso, che stabilisce le procedure tecniche e amministrative per l’omologazione di “sistemi di riqualificazione elettrica”, destinati ad equipaggiare autovetture, autobus e autocarri, dotati in origine di motore tradizionale, consentendone la  conversione in trazione esclusiva elettrica (emobility).

Il provvedimento entrerà in vigore a partire dal 26 gennaio 2016.

Obiettivo primario dell’iniziativa è ridurre considerevolmente le emissioni nocive nell’ambiente prodotte da veicoli stradali con motore tradizionale, perseguendo l’obiettivo principale della regolamentazione della riqualificazione dei veicoli in circolazione sotto il profilo dell’impatto ambientale.

Di seguito i principali beneficiari previsti dal regolamento:

  • imprese produttrici dei componenti il sistema (batterie , motori elettrici, sistemi elettronici);
  • imprese che si qualificheranno costruttori di sistemi e sull’intera catena di officine titolate ad eseguire materialmente la riqualificazione elettrica del singolo veicolo consistente nella rimozione del    motore termico e la successiva installazione del motore elettrico;
  • imprese di autotrasporto, che potranno riqualificare il proprio parco veicolare soprattutto con riferimento ai veicoli utilizzati per la distribuzioni delle merci nelle città;
  • aziende di trasporto pubblico, che potranno rinnovare il proprio parco veicolare attraverso operazioni di revamping con conseguenti risparmi rispetto all’acquisto di nuovi veicoli.

Per tutti gli altri, cittadini in primis, meno inquinamento acustico e ambientale, minor impatto sulla salute, quindi un minor carico di smog sulle città ormai al limite.