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Elettronica ed elettrotecnica, mercato nazionale fermo: “Trasformazione digitale resta fattore chiave”

microelettronica

L’industria italiana dell’elettronica e dell’elettrotecnica non gode di buona salute, confermando il momento non positivo dell’economia nazionale, che sta rallentando. Gli ultimi dati diffusi dalla Federazione Anie Confindustria indicano un calo cumulato (gennaio-novembre 2019) della produzione industriale di -0,5% su base annua.

Il nostro settore, che è per definizione portatore di innovazione, è resiliente alle sfide imposte da uno scenario denso di incognite sul fronte interno ed estero. La situazione macroeconomica resta complessa con l’indebolimento della domanda globale e la perdurante stagnazione del mercato interno”, ha commentato il Presidente di Federazione Anie, Giuliano Busetto.

I dati

Nel confronto congiunturale, a novembre 2019 rispetto a ottobre 2019, si legge nella nota ufficiale Anie, “l’industria Elettrotecnica  ed Elettronica ha registrato un incremento dei livelli di attività pari allo 0,5% (+0,4% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazionale)”.

A novembre 2019, invece, nel confronto con lo stesso mese del 2018, l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana ha evidenziato “una variazione positiva della produzione industriale pari al 2,0% (-0,5% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazionale)”.

Cosa fare

Pur in un quadro critico, ha commentato Busetto, “a novembre, la produzione industriale nei nostri settori mostra una maggiore capacità di tenuta”.

In questa fase delicata, secondo il Presidente, “occorre ricostruire un clima favorevole alla ripresa, attraverso un progetto chiaro e condiviso, che fornisca adeguate certezze alle strategie di sviluppo aziendali”.

Una ripresa economica seria, concreta e duratura, può arrivare solo dal “continuativo sostegno agli investimenti”, ha aggiunto Busetto, in particolare quelli legati alla componente tecnologica, “che è centrale per rispondere alla transizione elettrica in atto nei settori a valle, primo fra tutti l’automotive”.

È, infine, importante in questa fase “proseguire e rafforzare il percorso tracciato nella Legge di Bilancio, confermando la trasformazione digitale nella manifattura fattore chiave in una agenda economica che metta al centro la crescita”, ha precisato il Presidente della Federazione Anie.

Proprio sugli investimenti, lo scorso dicembre, Busetto aveva già chiesto al Governo un’effettiva “continuità degli incentivi per 3 anni“, perché appariva chiaro alla Federazione “che ridiscutere ogni anno, se rinnovare o meno gli incentivi, determina comunque una forte incertezza nelle imprese”,

Se è vero che ci sono 7 miliardi di euro di copertura per il primo anno e poi il Governo si impegna a continuare a garantire la stessa cifra nel 2021 e 2022 – dichiarava il Presidente Anie – allora siamo favorevoli”.

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