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Elettrodomestici, torniamo a ripararli: l’Ue taglierà 46 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030

Annunciate oggi dalla Commissione europea le nuove misure in materia di progettazione green di apparecchi elettrodomestici, tra cui frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie e televisori. L’obiettivo è superare il contestato paradigma dell’obsolescenza programmata e tornare invece a riparare le macchine, a riciclare ogni loro parte per promuovere e realizzare una vera e concreta economia circolare.

Per la prima volta, infatti, sono proposti a livello europeo i requisiti di riparabilità e riciclabilità, con l’intenzione di contribuire così a conseguire gli obiettivi dell’economia circolare: “migliorando la durata, la manutenzione, il riutilizzo, le prestazioni e il riciclaggio degli elettrodomestici, nonché la loro gestione quando sono dismessi”.

Queste misure, insieme alle etichette di efficienza energetica adottate l’11 marzo scorso, permetteranno di risparmiare 167 terawatt/ora di energia l’anno da qui al 2030, una quantità pari al consumo energetico annuale della Danimarca, cioè evitare l’emissione di oltre 46 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Grazie a queste misure, le famiglie europee potrebbero arrivare a risparmiare in media 150 euro l’anno.

Misure che vanno considerate “nel quadro del proprio impegno costante a ridurre l’impronta di carbonio dell’Europa e ad alleggerire la bolletta energetica dei consumatori europei”, si legge nella nota della Commissione, e che consentiranno di applicare il principio dell’efficienza energetica, come primo punto del programma di sostenibilità dell’Unione, nonchè vera e propria priorità per raggiungere l’Unione dell’energia.

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