LO STUDIO

Elettricità: le case degli italiani? sono vecchie e ‘sprecone’

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La fotografia è stata scattata dalla società Rse (Ricerca sul Sistema Energetico).

Piccoli interventi di riqualificazione energetica potrebbero ridurre i consumi del 30% che equivarrebbe a un risparmio a livello nazionale di 8 milioni di tonnellate di petrolio, con una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 19 milioni di tonnellate. Vecchie e “sprecone”, insomma, le case degli italiani, secondo la fotografia scattata dalla società RSE (Ricerca sul Sistema Energetico) nella nuova monografia “Edifici energeticamente efficienti: un’opportunità”.

Dallo studio, presentato nella sede milanese di Assimpredil Ance, è emerso che il 65% degli edifici residenziali ha più di 40 .

‘La maggior parte di questi edifici è nata nelle periferie durante il boom economico, prima che venisse emanata una legge sulla prestazione energetica in edilizia – spiega Marco Borgarello, responsabile del gruppo di ricerca sull’efficienza energetica di Rse -. Per contenere gli sprechi basterebbero piccoli interventi con tempi di ritorno entro i 15 anni, come la sostituzione degli infissi, delle caldaie e la coibentazione. Facendo una stima complessiva servirebbero investimenti per 137 miliardi di euro: una cifra importante, se si considera che le detrazioni fiscali non agevolano tutti e che le banche faticano a finanziare progetti che si ripagano nel lungo periodo’.