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Elettricità, gas e rinnovabili: cosa ha detto Guido Bortoni nella Relazione annuale dell’AEEGSI

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Ecco il futuro del settore. In arrivo contatori smart e stimoli alla concorrenza.

“Promozione della concorrenza, stimolo all’efficienza ed alla qualità nei servizi, tutela di consumatori e utenti”. Sono queste le priorità elencate nella Relazione annuale dell’Autorità per l’Energia il Gas e il Sistema Idrico, illustrata ieri a Roma da Guido Bortoni. Il presidente AEEGSI ha sottolineato la ripresa dei consumi, probabilmente legata nel 2015 al miglioramento delle condizioni economiche; si è registrato, infatti, un incremento del 3,2%: 171,3 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep).

In salita resta la strada per la decarbonizzazione che, sostiene Bortoni “secondo alcuni necessita di un drastico taglio dei consumi anche elettrici, nonostante l’Italia abbia nella produzione interna di elettricità una percentuale di fonti rinnovabili ormai prossima al 50%. Non sappiamo quando il target a preminenza rinnovabile sarà conseguito, ma sappiamo che, in quel momento, se gli incrementi di consumo energetico saranno solo elettrici, avremo raggiunto una situazione che a molti suonerebbe paradossale: consumare elettricità per aiutare l’ambiente”. L’AEEGSI porta avanti la tesi secondo la quale più si andrà verso una “partnership energia-ambiente” più l’efficientamento di abitazioni ed edifici avverrà prevalentemente per risparmiare il kWh e alleggerire così la bolletta, senza la preoccupazione di ridurre le emissioni da CO2.

Certo è che la questione delle tariffe è quella che al momento interessa maggiormente ai consumatori: i clienti domestici che usufruiscono della tariffa di rete sono oltre 30 milioni. “Nata non cost-reflective ma progressiva negli anni degli shock petroliferi come ‘scudo’ avverso le importazioni onerose di fonti fossili, ha spiegato Bortoni, “si è poi trasformata in iniquità economica per i consumatori tramite un intenso sussidio incrociato. Oggi, senza riforma, si rischierebbe un vero e proprio paradosso ambientale contro la green economy. Va ricordato, che a regime la bolletta dipenderà ancora per il 75% dalla quota energia.

“Con la manovra tariffaria di fine 2015, relativa alla remunerazione delle reti elettriche – ha chiarito Bortoni –  a partire dall’1 gennaio 2016 si è disposta una riduzione a vantaggio dei clienti del servizio elettrico, su base d’anno, stimabile nell’ordine di 700 milioni di euro”.

Per quanto riguarda la misurazione del gas, il Garante ha spiegato che una delle operazioni più difficili da attuare è legata alla raccolta ed elaborazione frequente e affidabile circa i reali consumi delle famiglie. È dunque necessario intervenire con meccanismi che incentivino la lettura del gas, sostituendo nel medio termine gli attuali contatori con altri più moderni e efficienti. Fondamentali, secondo l’Autority, per eliminare anomalie in bolletta, saranno gli smart meter“A breve, in diversi comuni italiani, saranno progressivamente installati i misuratori 2G, senza apprezzabile aggravio tariffario per i clienti o rischi di doppio pagamento dei misuratori, introducendo però un salto prestazionale per la misura, la fatturazione e la consapevolezza dei propri consumi attraverso l’Energy Footprint, con effetti abilitanti su molte applicazioni di efficienza energetica, di consumo sostenibile e di domotica”.

Il nuovo misuratore 2G informerà ogni giorno il consumatore sul “suo profilo di consumo relativo ai prelievi orari del giorno precedente”, garantendo una fatturazione sui consumi effettivi e aprendo la strada a bollette prepagate.

Una riflessione importante da fare è anche quella relativa alla diversificazione, flessibilità e sicurezza degli approvvigionamenti per rendere l’Italia, ha detto il Garante, “una piattaforma di mercato non solo con ma per l’Europa e in Europa”. Se è, infatti, indubbia la valenza strategica di una piattaforma liquida nel Meridione d’Europa a vantaggio del continente intero in termini di diversificazione, flessibilità e sicurezza degli approvvigionamenti euro-unitari, sottolinea , “è altresì fuori discussione – osserva – il valore apportato da un mercato significativo come quello italiano con la sua dotazione di risorse infrastrutturali, non soltanto di adduzione di gas dal Mediterraneo e dal Corridoio sud (Tap ed altri), ma anche di capacità di stoccaggio, di rigassificazione e di reverse flow verso la Mittel-Europa”.

Lo sviluppo e l’integrazione della piattaforma sudeuropea, ha aggiunto Bortoni, “sono fortemente condivisi anche dalla Commissione Ue”. In questo contesto, ha osservato, “appare assai problematico il raddoppio del Nord Stream sulle rotte baltiche russo-tedesche, se inteso frapporsi e sostituire l’hub meridionale. Sarebbe un progetto politico che risponde a logiche di uno Stato membro, ma nient’affatto europee”. L’Italia, ha rilevato, “ha la possibilità di mantenere la rotta stabilita con Bruxelles, percorrendo l’ultimo miglio della strategia con un rilancio di regole innovative che leghino ‘a doppio filo’ la piattaforma sudeuropea con il Continente”. In questa prospettiva l’hub meridionale per l’Europa, ha aggiunto il presidente dell’AEEGSI, “viene ad assumere una accresciuta cifra di strategicità, quasi un’assicurazione per il Continente quanto a diversificazione e sicurezza degli approvvigionamenti, proprio a bilanciamento del disvalore strategico del Nord Stream 2 per l’Europa. Si noti bene: fermo restando il set di opere esistenti e di investimenti infrastrutturali già pianificati, la strategia italiana si completa solo con un plus di norme e di regole. Un vantaggio da non disperdere”. 

Per quanto riguarda il sistema idrico, le tariffe approvate per il biennio 2014-2015 dall’Autorità, riguardano 1.971 gestioni, interessando oltre 53 milioni di italiani. “Si tratta di un risultato importante che riguarda l’aggiornamento delle tariffe con un unico metodo omogeneo per tutto il Paese, con approvazione finale da parte dell’Autorità per il 91% della popolazione”, ha detto il Garante. . In questa area salgono gli investimenti per un valore superiore a 1,5 miliardi di euro, con un incremento del 55%. In sostanza 5,8 miliardi di euro in più nel quadriennio 2014-2017.

Qui la relazione completa