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eJournalism, maratona 2.0 per l’elezione al Quirinale

Boldrini

Un classico pomeriggio di lavoro alla scrivania. Tutti accesi, contemporaneamente, lo schermo grande della televisione, quello più piccolo del laptop, e quello ancora più piccolo del cellulare.

In TV la scena è di Mentana e della sua stoica #MARATONAQUIRINALE, con tanto di hashtag (coordinato per tutta la rete) e grafiche, interviste e indiscrezioni, analisi e commenti, nello stile proprio degli speciali del TG La7.

#eJournalism è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e LSDI (Libertà di stampa, diritto all’informazione).

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Con la brulicante staticità del Quirinale sullo sfondo, gli altri due schermi sono attraversati da un flusso costante e variegato di informazioni. Ne intercetto tre che catturano la mia attenzione per il breve racconto che, in stretta e casuale successione, offrono del variopinto mondo dell’informazione e dei giornalismi oggi possibili (e di quelli ormai francamente impensabili).

La diretta SMS di Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera

Coprire un evento con una diretta SMS oggi è un po’ come vergare i propri articoli con penna e calamaio; ma così come non si può resistere al fascino della carta, probabilmente molti troveranno affascinante anche il sapore vintage del messaggino.

(Il Corriere si è lanciato anche in una Diretta social … nulla di avveniristico, ma rispetto all’SMS è comunque un balzo generazionale notevole. Peccato non aver pensato a WhatsApp, sempre più presente nelle dinamiche redazionali, che almeno avrebbe consentito di condividere immagini, audio, ecc.)

La BBC e l’uso dell’animazione nelle news

“La BBC dovrebbe utilizzare sequenze animate nel riportare le notizie, in modo da raggiungere gli utenti più giovani in un panorama digitale in rapido mutamento”. È una delle raccomandazioni che emerge da un report della storica emittente britannica.

L’ibridazione di strumenti, linguaggi e piattaforme è al centro della strategia del colosso inglese, alla ricerca di nuove narrative per tenere vivo l’interesse degli utenti (sempre più orientati a una fruizione personalizzata e semplificata delle notizie tramite i social media) verso le storie più complesse.

(Di messaggini, però, non v’è traccia. Non c’avranno pensato)

Col Guardian selezioni e twitti direttamente dal corpo dell’articolo

A colpirmi, oltre la storia oggetto dell’articolo (ovvero se l’amministrazione Obama processerà o meno i “torturatori della CIA”, mentre si articolano manovre per sottrarre il controverso Rapporto dalla portata del FOIA), è la feature del Guardian che consente ai lettori di condividere (via mail e Twitter) frasi estrapolate direttamente dal corpo dell’articolo: a ogni selezione, infatti, appare l’icona che avverte della possibilità di condividere il testo selezionato, senza copia-e-incolla di sorta.

Non so da quanto tempo sia attiva questa feature, agli osservatori più attenti sicuramente non sarà sfuggita, ma personalmente non me n’ero ancora accorto ed è stata una piacevole scoperta. D’altronde, il Guardian ci ha abituati a soluzioni innovative che favoriscono la partecipazione degli utenti e la fruizione e condivisione dei contenuti (come ben dimostra anche il recente restyling del sito).

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Quattro esempi di giornalismo che si sono susseguiti nella timeline di un qualsiasi pomeriggio di lavoro, in modo casuale, innescando inevitabili correlazioni e riflessioni. Quattro modi diversi di intendere la professione giornalistica e di seguire l’evoluzione del modo di produrre, consumare e condividere le informazioni. A ciascuno il suo. A noi la scelta.

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