L'elezione

eJournalism, maratona 2.0 per l’elezione al Quirinale

di Andrea Fama, Lsdi.it |

Giornalismo 2.0 per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ecco come i diversi media hanno seguito l’evento.

Un classico pomeriggio di lavoro alla scrivania. Tutti accesi, contemporaneamente, lo schermo grande della televisione, quello più piccolo del laptop, e quello ancora più piccolo del cellulare.

In TV la scena è di Mentana e della sua stoica #MARATONAQUIRINALE, con tanto di hashtag (coordinato per tutta la rete) e grafiche, interviste e indiscrezioni, analisi e commenti, nello stile proprio degli speciali del TG La7.

#eJournalism è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e LSDI (Libertà di stampa, diritto all’informazione).

Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Con la brulicante staticità del Quirinale sullo sfondo, gli altri due schermi sono attraversati da un flusso costante e variegato di informazioni. Ne intercetto tre che catturano la mia attenzione per il breve racconto che, in stretta e casuale successione, offrono del variopinto mondo dell’informazione e dei giornalismi oggi possibili (e di quelli ormai francamente impensabili).

La diretta SMS di Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera

Coprire un evento con una diretta SMS oggi è un po’ come vergare i propri articoli con penna e calamaio; ma così come non si può resistere al fascino della carta, probabilmente molti troveranno affascinante anche il sapore vintage del messaggino.

(Il Corriere si è lanciato anche in una Diretta social … nulla di avveniristico, ma rispetto all’SMS è comunque un balzo generazionale notevole. Peccato non aver pensato a WhatsApp, sempre più presente nelle dinamiche redazionali, che almeno avrebbe consentito di condividere immagini, audio, ecc.)

immag1

La BBC e l’uso dell’animazione nelle news

“La BBC dovrebbe utilizzare sequenze animate nel riportare le notizie, in modo da raggiungere gli utenti più giovani in un panorama digitale in rapido mutamento”. È una delle raccomandazioni che emerge da un report della storica emittente britannica.

L’ibridazione di strumenti, linguaggi e piattaforme è al centro della strategia del colosso inglese, alla ricerca di nuove narrative per tenere vivo l’interesse degli utenti (sempre più orientati a una fruizione personalizzata e semplificata delle notizie tramite i social media) verso le storie più complesse.

(Di messaggini, però, non v’è traccia. Non c’avranno pensato)

immag2

Col Guardian selezioni e twitti direttamente dal corpo dell’articolo

A colpirmi, oltre la storia oggetto dell’articolo (ovvero se l’amministrazione Obama processerà o meno i “torturatori della CIA”, mentre si articolano manovre per sottrarre il controverso Rapporto dalla portata del FOIA), è la feature del Guardian che consente ai lettori di condividere (via mail e Twitter) frasi estrapolate direttamente dal corpo dell’articolo: a ogni selezione, infatti, appare l’icona che avverte della possibilità di condividere il testo selezionato, senza copia-e-incolla di sorta.

immag3

Non so da quanto tempo sia attiva questa feature, agli osservatori più attenti sicuramente non sarà sfuggita, ma personalmente non me n’ero ancora accorto ed è stata una piacevole scoperta. D’altronde, il Guardian ci ha abituati a soluzioni innovative che favoriscono la partecipazione degli utenti e la fruizione e condivisione dei contenuti (come ben dimostra anche il recente restyling del sito).

* * *

Quattro esempi di giornalismo che si sono susseguiti nella timeline di un qualsiasi pomeriggio di lavoro, in modo casuale, innescando inevitabili correlazioni e riflessioni. Quattro modi diversi di intendere la professione giornalistica e di seguire l’evoluzione del modo di produrre, consumare e condividere le informazioni. A ciascuno il suo. A noi la scelta.