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eJournalism: mappe online, strumento indispensabile per il giornalista digitale

Mappe

Mapping for journalist. Ovvero come realizzare una mappa, un’infografica, come geolocalizzare i dati di una notizia su un foglio elettronico, meglio su un sito di news. Rudimenti, software, applicativi e metodi per mettere in pratica queste attività sono state illustrate nel corso di un workshop che si è svolto nel settembre scorso durante l’ultima edizione di Digit, il festival sul giornalismo digitale che si tiene da tre anni in Toscana.

#eJournalism è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e LSDI (Libertà di stampa, diritto all’informazione).

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Docenti di questa speciale lezione sono stati due giornalisti di altrettanti quotidiani italiani Danilo Fastelli de Il Tirreno e Marianna Bruschi de La Provincia Pavese. I due colleghi fanno parte della sezione italiana di Ona (online news association) una associazione di giornalisti innovatori, nata alcuni anni fa in America. Un gruppo, quello mondiale ma anche la sua propaggine italiana, in cui si cerca di comprendere la rivoluzione digitale partendo dall’osservazione dei mutamenti culturali che tale rivoluzione sta portando con se.

I giornalisti di Ona sperimentano tecniche, strumenti linguaggi e narrazioni del presente. Cosa significa fare mappe? Come spiega Danilo Fastelli: “Prima regola della scrittura giornalistica è: la notizia in testa e siccome una parte importante della notizia la troviamo nella localizzazione del fatto, fare mappe è un modo utile, forse anche importante, di fare il giornalista in epoca digitale”. Come non condividere questo punto di vista!

Creare mappe attraverso l’importazione di tanti punti, tanti indirizzi diversi che compongono un riferimento tipografico e che è possibile importare da un foglio di calcolo, un foglio excel, dentro un articolo di giornale, online, ma non soltanto, online.

Uno degli strumenti principali per realizzare mappe è Google. Il celeberrimo motore di ricerca possiede un tool che si chiama My maps attraverso il quale si possono confezionare mappe personalizzate. Si possono fare mappe partendo da dati già in nostro possesso, ma è anche possibile realizzare mappe utilizzando dati che ci vengono forniti da altri, magari direttamente dai lettori del giornale/blog/sito/portale.

Possiamo costruire una mappa dialogando attraverso un format online con la nostra community.  Aprendo un documento condiviso su Google drive posso ottenere informazioni direttamente dai miei lettori, e costruire assieme a loro, mediante questo processo condiviso che prima trasferisce le informazioni acquisite su un foglio di calcolo, e poi le rende visualizzabili: una mappa. Uno dei servizi di Google che permette la realizzazione della visualizzazione dei dati si chiama fusion tables.

Un altro strumento online per creare mappe è cartodb. Si tratta di un applicativo che prevede la registrazione di un account e un uso sia completamente gratuito che a pagamento.  La limitazione nell’uso free del programma non limita l’accesso alle varie parti di esso ma prevede un numero limitato di realizzazione di mappe possibili.

C’è un livello più complesso di utilizzazione di cartodb che prevede la realizzazione di mappe dinamiche: mappe in movimento.

Una visualizzazione di dati che cambiano, scorrono nel tempo. Quando visualizzo la mappa c’è una linea temporale che mostra lo scorrere dei giorni/settimane/mesi e contemporaneamente i dati inseriti, vengono visualizzati con colori diversi e posizioni diverse seguendo lo scorrere del tempo. Un esempio pratico di questo tipo di mappe lo si è potuto vedere e utilizzare durante gli ultimi mondiali di calcio su Twitter.

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