Il Regolamento

eIDAS, a che serve e perché è importante per la digital economy. Il lavoro di Lepida in Emilia Romagna

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Uno standard unico per la firma elettronica e i certificati digitali, una base normativa comune per transazioni economiche e interazioni elettroniche tra cittadini, PA e imprese: l’eIDAS è parte fondamentale del mercato unico digitale dell’UE. Il caso dell’Emilia Romagna.

Affiche si realizzi un mercato unico digitale europeo è fondamentale che persone e imprese siano in grado di effettuare transazioni elettroniche rapide e sicure. Il Regolamento europeo per l’identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno, più conosciuto con l’acronimo eIDAS (Electronic IDentification, Authentication and trust Services), è stato sviluppato dall’Unione europea (Ue) proprio per regolamentare la firma elettronica e i trasferimenti di denaro, più altre tipologie di transazioni elettroniche relative al mercato interno.

Grazie all’eIDAS, è stato possibile creare uno standard unico per la firma elettronica, per i certificati digitali e altre forme di autenticazione in rete, togliendo di mezzo i tradizionali documenti cartacei, promuovendo la dematerializzazione nell’amministrazione pubblica e privata a favore della trasformazione digitale.

Attraverso l’utilizzo diffuso di questo strumento, si sta realizzando una base normativa comune per le interazioni elettroniche sicure fra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione (PA), con il risultato di incrementa la sicurezza e l’efficacia dei servizi elettronici e delle transazioni di ebusiness e eCommerce in tutta l’Ue.

eIDAS prevede inoltre che ciascuno Stato membro possa notificare i sistemi di identificazione elettronica forniti ai cittadini e alle aziende per consentire un reciproco riconoscimento.

Da settembre 2018, tutte le PA aderenti a SPID possono rendere accessibili i propri servizi online anche ai cittadini europei dotati di identità digitale (eID), riconosciuta in ambito eIDAS.

L’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) ha notificato e già ultimato il processo che consente ai cittadini italiani di utilizzare la propria identità digitale SPID per accedere ai servizi in rete delle PA europee che devono adeguarsi entro settembre 2019.

Nello specifico, in Emilia Romagna, la società in house della Regione, Lepida ScpA, ha informato in una nota che sta seguendo tutti gli aspetti relativi al nodo eIDAS: “per individuare possibili ottimizzazioni a livello regionale da condividere e discutere nell’ambito della Comunità Tematica Servizi Online per i cittadini”.

L’AgID ha già pubblicato le prime indicazioni del nodo eIDAS italiano per la configurazione dei sistemi afferenti alle PA come gestori di servizi del sistema pubblico di identità digitale (SPID).