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Efficienza energetica, servono 227 miliardi per rendere ‘green’ il Regno Unito

Eolico e solare, basterebbero queste due fonti energetiche rinnovabili per eliminare dal Regno Unito l’utilizzo dei combustibili fossili. È quanto si legge nel nuovo studio di Greenpeance UK2030 energy scenario”, che propone una strategia per la promozione della low carbon economy in tutta la Gran Bretagna entro il 2030.

Un chance concreta per liberarsi dell’economia fossile, per tagliare definitivamente le emissioni inquinanti, per migliorare definitivamente la nostra qualità della vita, ma a patto che all’innovazione tecnologica si affianchi un cambiamento radicale dei modelsmart gi di consumo dei singoli cittadino.

Lo studio, presentato in anteprima nei giorni scorsi dal quotidiano The Guardian, ha sviluppato un ipotetico piano nazionale per realizzare un sistema ad un’energia completamente pulita in poco meno di quindici anni. Si potrebbe passare dagli attuali 13 Gw di energia eolica a 77 Gw per il 2030. Stesso discorso per l’energia solare, dagli attuali 5 Gw a 28 Gw.

Così facendo si riuscirebbe a soddisfare l’85% della domanda di energia nazionale (senza contare l’apporto di altre fonti energetiche rinnovabili), ma solo in concomitanza di diminuzione della stessa domanda del 60% almeno, ottenibile solamente grazie ad innovative soluzioni tecnologiche in grado di ottimizzare l’efficienza energetica e uno stile di vita improntato alla riduzione massiccia dei consumi.

Riconvertire centrali elettriche a carbone, a gas e nucleari (che nel complesso oggi forniscono il 79% dell’energia elettrica nazionale del Regno Unito), realizzare le nuove infrastrutture per la generazione di energia da fonti energetiche rinnovabili (penetrazione al 65% nel 2030) e la sua distribuzione, promuovere le smart grid e nuovi modelli di consumo critico, sostenere l’edilizia green nelle smart city, sono tutti interventi che secondo lo studio di Greenpeace costerebbero al Governo britannico tra 126 e 227 miliardi di sterline.

Cifre astronomiche, soprattutto in tempi di crisi economica e finanziaria, ma che consentirebbero di evitare gli oltre 30.000 morti all’anno per l’inquinamento nel solo Regno Unito per un costo approssimativo di 83 miliardi di dollari (secondo uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità di aprile di quest’anno). Il costo ipotizzato da Greenpeace per una Gran Bretagna a energia pulita sarebbe quindi recuperabile in meno di 3 anni, in termini di costi umani e materiali risparmiati.

Un discorso che comunque riguarda tutta l’Europa, visto che, sempre secondo lo studio dell’Oms, sono più di 600.000 i decessi dovuti al forte inquinamento atmosferico, soprattutto urbano, per un costo complessivo di 1.600 miliardi di dollari.

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