Efficienza energetica: Italia terza nell’UE per aziende certificate ISO 50001

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Nel nostro Paese sono 857, dietro solo a Germania e Francia. Innovare approccio a sostenibilità aumenta produttività imprese.

L’annuale indagine condotta dall’ISO, l’International Organization for Standardization, evidenzia, in Europa, un aumento dei soggetti certificati nei sistemi di gestione dell’energia, la ISO 50001: tra il 2016 e il 2017, infatti, le certificazioni di efficienza energetica sono passate da 17.102 a 19.024, con una crescita di oltre il 10%.

L’Italia, con 857 imprese che hanno ottenuto la certificazione, è terza dietro solamente a Germania e Francia, confermando la grande attenzione del comparto produttivo del Paese ai temi dell’efficientamento e della transizione energetica che si traduce in vantaggi ambientali e competitivi per le imprese stesse.

Diffondere e sostenere principi e procedure dell’efficienza energetica attraverso criteri validi per aziende, enti, attività di tutto il mondo: è questo il senso della ISO 50001 “Sistemi di gestione dell’energia”, lo standard internazionale di punta per il miglioramento delle prestazioni energetiche, aggiornato proprio nelle settimane scorse con l’obiettivo di essere ancora più efficace.

La norma ISO 50001 – si legge in un comunicato di Avvenia, società del Gruppo Terna attiva nel campo dell’efficientamento energetico – definisce i requisiti per implementare un sistema di gestione dell’energia, garantendo un approccio sistematico al miglioramento continuo delle prestazioni energetiche e delle attività produttive rendendo l’azienda più efficiente e più sostenibile nell’uso dell’energia considerando tutta la catena di distribuzione dell’organizzazione aziendale. Per essere ancora validi, gli attuali certificati dovranno essere aggiornati entro il 2021: pur non trattandosi di un obbligo, il marchio ISO rappresenta un valido veicolo per innovare l’approccio alla sostenibilità e alla gestione energetica”.

I nuovi standard della norma sulla gestione dell’energia – è precisato nella nota – hanno un forte indirizzo verso i top manager per instillare un cambiamento culturale e organizzativo, fornendo un quadro per la gestione delle prestazioni energetiche e la gestione dei costi, riducendoli, aiutando le aziende a diminuire il loro impatto ambientale per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni con l’utilizzo di fonti rinnovabili. A livello globale il consumo di energia è in aumento nonostante contribuisca a circa il 60% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra. Allo stesso tempo, circa un miliardo di persone non ha ancora accesso all’elettricità e molte altre dipendono da energia inquinante. Non sorprende, quindi, che affrontare le sfide in materia di efficienza energetica e cambiamenti climatici costituisca una parte fondamentale dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile inseriti nell’agenda 2030 delle Nazioni Unite”.

Queste analisi consentono di auspicare che la diffusione degli standard ISO, anche nella declinazione che rinnova i principi datati all’anno 2011, contribuirà a dare nuovo impulso agli Energy Performance Contract, core business per le Energy Service Company.