Il progetto

Efficienza energetica: investimenti in Africa per 110 miliardi di dollari l’anno

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Venerdì si chiude la COP22 in Marocco e 600 milioni di africani non hanno ancora accesso all’energia elettrica. Presentato a Nairobi Il progetto Res4Africa per la promozione dell’uso delle fonti energetiche rinnovabili, che entro il 2030 potrebbero raggiungere il 50% del mix di generazione.

Si è aperta il 7 novembre scorso, in Marocco, la ventiduesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP22). Una manifestazione in corso a Marrackech, che si chiuderà venerdì 18 novembre, a cui stanno partecipando più di 20 mila persone in rappresentanza di 196 Stati, con al seguito migliaia di aziende, associazioni non governative, scienziati, associazioni ambientaliste e di cittadini.

L’obiettivo annunciato è celebrare l’accordo sul clima raggiunto a Parigi lo scorso anno, ratificato da quasi tutti i Paesi che hanno aderito, USA, Cina e Unione europea compresi, e tentare di rendere operative ed efficaci le misure decise per ridurre e/o contenere le emissioni di CO2, le temperature medie di terre emerse e oceani, e il conseguente surriscaldamento globale in corso.

Occhio puntati su Donald Trump, ma non solo. In molti percepiscono una nuova ondata di “revisionismo sui cambiamenti climatici” e le possibili future conseguenze catastrofiche sul pianeta.

Sulla stessa linea programmatica si è svolto a fine ottobre a Nairobi in Kenya l’evento regionale “A step change in the deployment of Renewable Energy in Eastern Africa” con l’obiettivo di presentare il progetto RES4Africa, di sensibilizzare Governi, cittadini, imprese e ricercatori sui temi dell’efficienza energetica e della resilienza, sulle esigenze energetiche locali e sulla necessità di favorire la collaborazione con i principali stakeholder nazionali e internazionali.

Nell’Africa sub-sahariana circa 600 milioni di persone non hanno accesso all’energia elettrica. Questo vuol dire che oltre la metà dell’1,2 miliardi di persone che secondo le stime dell’IEA (International Energy Agency) non hanno accesso all’energia si trova nel continente africano.

Un dato, secondo Francesco Venturini, Ceo di Enel Green Power e presidente di RES4Med, che rappresenta una sfida e una grande opportunità, per portare in questa vastissima area le clean technologies e le energie rinnovabili per incentivare lo sviluppo sostenibile. “È con questo obiettivo che è nato il progetto strategico RES4Africa che amplia all’intero continente Africano la mission del network RES4Med, la piattaforma pubblico-privata che riunisce utilities, enti pubblici e centri di ricerca per promuovere l’energia pulita nel Mediterraneo”.

In Africa, secondo le stime del Gruppo Enel, le energie rinnovabili potrebbero raggiungere entro il 2030 una quota pari al 50 per cento nel mix di generazione, con idroelettrico ed eolico a dividersi circa 100 GW di capacità installata, seguiti da 70 GW di solare. Una crescita pari a dieci volte i livelli del 2013 e che permette una riduzione delle emissioni di CO2 di 310 milioni di tonnellate al 2030 (dati Irena).

Nei prossimi anni in Africa sono attesi investimenti nella fornitura di energia, secondo i dati IEA, che potrebbero toccare una cifra dell’ordine dei 110 miliardi di dollari l’anno e raggiungere un totale di 3.000 miliardi di dollari al 2040. Inoltre, grazie agli impegni presi alla Cop21 di Parigi, la World Bank Africa ha stimato un afflusso di capitali nelle regioni africane per un totale di 16,1 miliardi di dollari al 2020.

Il progetto RES4Africa è stato creato in collaborazione con l’African EU-Energy Partnership (AEEP) e ha l’obiettivo di estendere le relazioni del network con tutti i Paesi dell’Africa per promuovere l’uso delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.