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Efficienza energetica: ecco il check-up per ridurre la bolletta dei musei

di Redazione |

Lo ha presentato l'ENEA al XXIII Salone del Restauro di Ferrara.

Efficientare musei e palazzi storici con la diagnosi avanzata tramite speciali laser, protezioni, sensori anti-sismici e batteri pulitori per il biorestauro. Queste alcune delle nuove tecnologie che l’ENEA ha presentato ieri e oggi a Ferrara, durante il XXIII Salone del Restauro dove si è tenuto anche un seminario dedicato alle attività di diagnosi energetica già in corso, ad esempio su alcuni edifici storici di Roma: Palazzo Montecitorio, Palazzo del Seminario e la Piccola Farnesina ai Baullari, sede del Museo Barracco.

Il tema dell’efficienza così come quello della messa in sicurezza dal rischio sismico del patrimonio culturale italiano sono stati anche al centro dell’incontro fra il Presidente dell’ENEA, Federico Testa con il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini per approfondire le possibili collaborazioni in questi settori.

Secondo alcune stime, il parco museale nazionale consiste di oltre 5mila poli, con consumi fra i più elevati della Pubblica amministrazione, aumentati del 50% rispetto agli anni ’80 e con una spesa annua complessiva di circa 250 milioni di euro.

‘Abbiamo scelto di partecipare a quest’edizione del Salone, incentrata sui musei, per presentare quanto ENEA può fare per efficientare un patrimonio unico, costituito molto spesso da edifici storici con elevati consumi energetici. Da qui l’importanza –ha spiegato Testa –della diagnosi energetica, un vero e proprio check-up per individuare e quantificare le dispersioni termiche e pianificare interventi per ridurre i consumi, nel pieno rispetto delle caratteristiche del patrimonio architettonico’. La riqualificazione energetica, ha aggiunto Testa, può esser applicata anche a centri storici: è il caso, ad esempio di Serravalle, nel comune di Vittorio Veneto, dove l’ENEA ha recuperato in chiave green un intero nucleo urbano di novantamila metri quadrati.

Tra le altre soluzioni presentate dall’ENEA a Ferrara: protezioni antisismiche (ad esempio i basamenti per i Bronzi di Riace), sistemi di isolamento sismico per edifici storici, monitoraggio delle vibrazioni ambientali (interventi effettuati su obelischi e colonne coclidi a Roma), due tecnologie laser per il restauro e otto per la diagnostica (Cappella Sistina) e il biorestauro, ovvero i batteri “pulitori”, capaci di rimuovere depositi di varia natura dalle opere d’arte (a Roma, Casina Farnese al Palatino, Musei Vaticani, Domus Aurea e Galleria Nazionale di Arte Moderna).