L’efficienza energetica è uno degli obiettivi di massima priorità per la gran parte dei piani operativi di Governi, grandi città e Comuni di piccole dimensioni. Secondo un nuovo studio IHS Technology, il mercato delle tecnologie smart home per la gestione dei flussi e dei consumi energetici a livello domestico potrebbe arrivare a valere 4 miliardi di dollari nel 2025.
Si tratta di tecnologie ormai consolidate e di numerose applicazioni nel panorama smart home, a partire dai contatori intelligenti (smart meters) fino alle reti di distribuzione di nuova generazione (le smart grid), con l’Internet delle Cose, l’M2M e tutto il corollario di applicazioni disponibili.
Un settore in rapida crescita che IHS vede legato alla promozione delle smart cities e alla progressiva automatizzazione delle nostre case. Un percorso di crescita e innovazione che da una parte (almeno sulla carta e in parte già è visibile oggi) renderà migliore la qualità della vita dei cittadini e delle famiglie, dall’altra pone un serio problema di sicurezza e tutela dei dati personali.
Tutti questi dispositivi interconnessi e connessi in rete generano dati. Dati legati alle nostre abitudini, ai nostri comportamenti quotidiani, alle nostre preferenze in ogni ambito (dallo sport al cibo, dalla politica allo shopping) e alle nostre esigenze di natura formativa, sanitaria e culturale.
Con l’avvento di più avanzati smart home energy-management systems, il problema dei big data e della privacy si fa sempre più rilevante e complesso. A New York, poco tempo fa, è stato presentato uno studio della Sloan Foundation dal titolo “Data privacy for smart meter data: a scenario-based study”, centrato sulla città di New York e dedicato proprio a tale argomento.
Complessivamente, solo in Europa, il mercato delle tecnologie e dei servizi smart home varrà nel 2020 oltre 15 miliardi di dollari (MarketsandMarkets report).
