Le risorse

Efficienza energetica, al via bando nazionale da 200 milioni di euro

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Al via le domande per accedere alle risorse del Fondo Kyoto. La scadenza per la presentazione delle stesse è fissata al 19 dicembre 2021. Gli obiettivi contenuti nel Pniec per l'Italia e la strategia europea.

Il bando per l’efficienza energetica

Riqualificazione energetica di scuole, strutture sanitarie, impianti sportivi e altre strutture di proprietà pubblica, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sono state avviate le domande per partecipare al bando per l’efficienza energetica di 200 milioni di euro promosso dal ministero della Transizione ecologica (Mite).

Le risorse concesse sono a tasso agevolato dell0 0,25% di interesse e per un periodo di 20 anni, con l’obiettivo di sostenere progetti di efficientamento energetico ed idrico che consentano un miglioramento nel parametro di efficienza energetica dell’edificio di almeno due classi energetiche.

Le domande di ammissione al bando, si legge sul sito del Mite, devono essere compilate attraverso il portale informatico messo a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti (soggetto gestore del Fondo) e inoltrate a mezzo PEC ai seguenti indirizzi: fondokyoto@pec.minambiente.it e cdpspa@pec.cdp.it.

Le risorse sono assicurate dal nuovo Fondo Kyoto, come previsto dalla Legge di Bilancio 2019.  

La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 19 dicembre 2021.

La Direttiva europea per la riduzione dei consumi energetici

In Europa, con la Direttiva efficienza energetica del 2018, è stato fissato come obiettivo per il 2030 un taglio dei consumi energetici del 32,5% (rispetto alle stime per il 2030).

Il target europeo del 32,5% di efficienza energetica si traduce in un consumo finale di 956 Mtep e/o consumo di energia primaria di 1.273 Mtep (che sta per Megatep o milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) nei prossini 10 anni.

Gli obiettivi di efficienza energetica per l’Italia sono contenuti nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030, secondo cui il nostro Paese dovrebbe raggiungere una riduzione di consumi energetici per il 2030 del 43%, traguardo molto più ambizioso di quello dell’Unione.

Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), tra il 1990 ed il 2016 l’efficienza energetica è cresciuta del +30% nell’Ue a 28 Paesi, con un tasso di crescita medio annuo del +1,4%.

Efficienza energetica settore per settore

I settori che più di altri hanno segnato un miglioramento in questo ambito sono stati quelli dell’industria (+1,8 l’anno di media), delle costruzioni (+1,6%), dei trasporti (+0,9%) e dei servizi (+1.1%). Il driver principale di questa rivoluzione è stata l’innovazione tecnologica, che ha consentito l’utilizzo di nuove famiglie di dispositivi elettronici per la gestione e l’ottimizzazione delle risorse energetiche ed idriche ad esempio.

In particolare, secondo i dati forniti dalla Commissione europea, il settore dell’edilizia rappresenta attualmente il 40% del consumo energetico ed è responsabile del 36% delle emissioni di CO2 (diossido di carbonio) nell’Unione.

Oggi almeno il 35% degli edifici in tutto il vecchio continente ha oltre 50 anni di vita: migliorando l’efficienza energetica degli edifici, il consumo totale di energia potrebbe ridursi del 5-6% e si potrebbe conseguire un taglio delle emissioni di CO2 del 5% in Europa.

L’Europa ha messo nero su bianco che l’efficienza energetica è da considerarsi una priorità strategica per l’Unione, perché è fondamentale per conseguire un approvvigionamento energetico sostenibile, per ridurre le emissioni di gas a effetto serra (tra cui CO2 e metano), per migliorare la sicurezza energetica e ridurre i costi delle importazioni, ma anche per promuovere la competitività dei Paesi europei sui mercati globali.