I risultati

Efficienza energetica, a Pisa primi edifici abitativi autonomi con la microgenerazione

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Uno dei pochi casi in Italia di generazione diffusa applicata all’edilizia residenziale pubblica. Per gli abitanti di Calambrone un risparmio di 6.500 euro in nove mesi ed un taglio di 2.280 kg di CO2. I dati dei consumi direttamente su tablet, smartphone e pc dei cittadini.

Nel Comune di Pisa, per la precisione nella zona conosciuta come Calambrone, si sta portando avanti uno dei progetti più avanzati in Italia di generazione diffusa applicata all’edilizia residenziale pubblica. Si tratta di case popolari che possono sfruttare il potenziale green degli impianti di cogenerazione e risparmio energetico.

In occasione dell’evento dedicato di fine novembre, organizzato dal Comune, Apes ed Enel Energia, sono stati presentati in anteprima i risultati dei primi nove mesi di attivazione dei sistemi di cogenerazione e distribuzione energetica.

Dai dati illustrati, risulta che le bollette sono state più che dimezzate e le emissioni di CO notevolmente diminuite. Nei primi 9 mesi, infatti, l’impianto ha funzionato per circa 4mila ore, producendo oltre 21mila kWh elettrici e 48mila kwh termici utilizzati, sia per riscaldamento, sia per acqua calda sanitaria, consentendo un risparmio di 6.500 euro ed evitando l’immissione in atmosfera di 2.280 kg di CO2.

Come spiegato dai promotori del progetto, gli alloggi sono stati realizzati da Apes, con un investimento di 2.277.000 euro (113mila euro ad appartamento) ed Enel Energia ha installato un impianto di cogenerazione per ridurre il costo di fornitura e contemporaneamente abbattere la CO2 generata dai consumi degli appartamenti.

Si tratto di 20 appartamenti per un totale di 1.230 mq distribuiti su due scale di quattro piani. L’involucro esterno, si legge in una nota del Comune, “è costituito da un cappotto, con infissi a taglio termico ed un sistema di oscuramento in grado di proteggere in modo naturale sia dal freddo che dal caldo”. L’impianto, invece, è anche abilitato al teleriscaldamento e alla produzione di energia “con scambio sul posto“.

In pratica, l’energia elettrica viene prodotta dalla trasformazione del gas metano e il calore dissipato dagli impianti per compiere questo processo, invece di essere un limite, diventa una risorsa perché viene utilizzato per riscaldare l’acqua. Si ottiene così un aumento del rendimento e una diminuzione dei costi, anche grazie al minor costo del metano, inoltre il sistema permette di generare quanto si consuma, evitando gli sprechi.

In termini tecnici, ci sono al lavoro due micro cogeneratori con potenza elettrica di 6 kW che funzionano in parallelo e hanno il compito di assicurare, anche con l’ausilio di un accumulo di acqua calda di 1.000 litri, il fabbisogno termico delle abitazioni. L’energia elettrica prodotta viene assorbita dall’edificio e, se eccedente o carente rispetto il fabbisogno istantaneo, “viene scambiata con la rete elettrica in immissione o prelievo”.

Mensilmente, inoltre, sono offerti suggerimenti su come risparmiare sull’energia elettrica, inviati direttamente su pc, smartphone e tablet. Se qualcuno ne è sprovvisto, c’è sempre il “tablet di scala” in cui sono consultabili anche le comunicazioni all’utenza di APES.

Ciò consente di ottenere elevate prestazioni energetiche: tutti gli appartamenti sono in classe A con un fabbisogno energetico medio di 27,34 Kwh/mq/anno. Alla sperimentazione hanno partecipato anche la struttura Enel Ingegneria e Ricerca di Pisa e Mirubee startup del laboratorio per la clean technology di Enel in Spagna.