circolo virtuoso

Educazione finanziaria anche nelle scuole

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Per una buona preparazione sulla finanza personale e per la gestione d’impresa sarebbe fondamentale l'educazione finanziaria nelle scuole.

La complessità del nostro tempo impone costantemente di imparare nuove cose e la finanza non fa eccezione.  Una buona preparazione sui temi della finanza personale e per la gestione d’impresa sarebbe fondamentale, ed infatti dagli operatori del settore si stanno levando da tempo voci che richiederebbero l’inserimento della materia della educazione finanziaria nelle stesse scuole. Una maggiore conoscenza dei termini e dei meccanismi dell’economia, infatti, aumenterebbe la consapevolezza delle persone nella gestione del proprio patrimonio personale e della propria attività e una finanza ben gestita potrebbe forse essere un fattore di stabilità nella crisi pandemica.

Lo strumento della Mediazione Creditizia

Nelle more, le imprese si trovano oggi ad affrontare una gravissima crisi economica e le incertezze globali dei mercati e delle organizzazioni del lavoro legate alla Pandemia da Covid-19. Il tutto aggravato dalla difficoltà di comprendere velocemente ed applicare appieno le direttive governative che si sono succedute nel nostro Paese in materia di sostegno alle imprese e che hanno sicuramente creato qualche problema di indirizzo. Abbiamo chiesto a Luca Orsenigo, amministratore delegato di Nove Consulting srl (https://noveconsulting.it) – società di mediazione creditizia per le imprese fondata con Stefano Lamera e Matteo Stecher, accreditata e certificata dall’Organismo di Vigilanza OAM, Organismo Agenti e Mediatori, e ai primi posti in Italia per affidabilità, trasparenza, correttezza – come la Mediazione Creditizia possa svolgere un ruolo positivo a supporto delle imprese nella loro massima, oggi, esigenza di liquidità.

“In questo periodo – spiega Orsenigo – è fondamentale essere capaci di interpretare con tempestività le nuove opportunità legislative e quelle offerte dalle relazioni all’interno del mondo finanziario, per valutare e indirizzare con precisione sul mercato del credito le richieste e le necessità finanziarie delle aziende. Solo così si crea valore per l’imprenditore, accompagnandolo e supportandolo adeguatamente in una fase ancora difficilissima. E questo è proprio il contenuto dell’attività di Mediazione Creditizia rivolta alle imprese”. “Con il Dlgs 141/2010, il Legislatore – ha detto ancora Orsenigo – aveva definito con chiarezza la figura del Mediatore Creditizio, come colui che mette in relazione, anche attraverso una attività di consulenza, la potenziale clientela con le banche o gli intermediari finanziari previsti dal Titolo V del TUB, per la concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma.  L’importanza del ruolo del mediatore creditizio è poi molto cresciuta negli anni, di pari passo con la digitalizzazione dei processi di analisi degli istituti di credito, crescendo ulteriormente per la crisi generata dall’emergenza sanitaria Covid-19 e il conseguente lockdown, che ha determinato e determina una forte esigenza di liquidità per le imprese e conseguentemente di una tempestiva attività proattiva di accesso al credito”.

Un ruolo in espansione

Peraltro, per quanto attiene ai prodotti orientati ad una clientela corporate – si legge in una nota recente dell’OAM – più del 65% dell’intermediato viene fatto da società di mediazione creditizia, confermando l’immagine di un comparto fondamentale oggi per il credito. Accanto a motivazioni tecniche, il favore dell’intermediazione risiede anche in un cambio di attitudine delle imprese, sempre più alla ricerca di una guida personale e personalizzata per il vaglio delle numerose e complesse soluzioni di credito proposte. Tra le normative internazionali, che fissano criteri sempre più stringenti per la concessione di credito da parte delle banche, e il calo delle filiali presenti sul territorio dovuto alla necessità di contenere i costi, si espande lo spazio d’azione per i soggetti che appunto si occupano di mediare tra aziende e banche e di applicare nuove modalità di analisi dei conti aziendali, sulle quali costruire poi le politiche di finanziamento.  Se professionalità ed esperienza di un buon consulente sono fattori validi sempre a supporto dell’impresa, Orsenigo è convinto della necessità di un modello di business basato – oggi ancora più di ieri – su deontologia, etica, trasparenza e tempestività.  “Riuscire a decodificare con la velocità necessaria le normative che si susseguono una via l’altra con gli interventi di sostegno predisposti dal Governo – ha specificato Orsenigoe a integrarle nel rapporto con le banche con gli altri strumenti finanziari esistenti di agevolazione per i crediti e i finanziamenti, può essere di reale aiuto alle imprese, soprattutto alle medie, piccole e piccolissime aziende che storicamente costituiscono la trama del tessuto produttivo italiano. Nel momento storico attuale, questo tipo di competenza diventa essenziale per garantire alle imprese il buon esito del processo di accesso al credito, a quella liquidità necessaria loro non solo per la ripartenza, ma anche e soprattutto per lo sviluppo di nuovi progetti e nuove idee e l’apertura verso nuovi mercati. In una parola, per la crescita”.  

Circoli virtuosi

Una delle ultime rilevazioni settimanali effettuate dalla Task force nata per promuovere l’attuazione delle misure del Governo a sostegno della liquidità per far fronte all’emergenza Covid-19 (di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace), riportata dall’Ansa, rileva: che si  attestano su volumi elevati, 2,7 milioni, le domande di adesione alle moratorie su prestiti per un valore di circa 299 miliardi;  che superano quota 69 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI; che attraverso Garanzia Italia di Sace sono state concesse garanzie per 12,6 miliardi di euro, su 433 richieste ricevute. Abbiamo raccolto un commento su questi numeri da Stefano Lamera, Responsabile finanziamenti chirografari e affidamenti di breve termine di Nove Consulting: Lo sforzo di Mediocredito Centrale, e non solo, è stato, ed è, enorme. Mai come in questi mesi alle aziende è stata data la possibilità di accedere a finanziamenti, soprattutto con finalità legate al sostegno del capitale circolante. Si è trattato di una misura necessaria per assistere le esigenze connesse alla ripartenza dopo il lockdown. Speriamo adesso che il sistema economico trovi la forza per trasformare il debito in fatturato così da riattivare quel circolo virtuoso che, oltre a garantire il pagamento dei prestiti, generi pil e valore aggiunto. Anche dal punto di vista delle moratorie, ulteriormente prorogate al 31/01/2021, le imprese dovranno in pochi mesi ritrovare le forze necessarie per assistere il debito cristallizzato nei mesi di aprile e maggio 2020. Mai come ora la competenza e la programmazione finanziaria sono competenze necessarie ad ogni azienda per raggiungere obiettivi e crescita“. 

Tra supporto alle piccole, medie e grandi imprese nel dialogo con il mondo bancario e contestuale supporto alle banche nel vaglio delle richieste, grazie alla garanzia di una clientela selezionata, quello che si realizza con un’attività di Mediazione Creditizia ad opera di società accreditate e certificate è anch’esso circolo virtuoso, con il fine ultimo del benessere e dello sviluppo dell’impresa e del mercato.