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EDRS: prende forma l’autostrada spaziale dei dati europea

Con il lancio, il 29 gennaio scorso, del primo elemento dello European Data Relay System (EDRS), l’Agenzia spaziale europea (ESA) sta muovendo i primi passi nello sviluppo di una rete di satelliti, già battezzata ‘autostrada spaziale dei dati’, destinata ad aprire una miriade di nuove possibilità per il settore delle telecomunicazioni, grazie al flusso continuo delle informazioni inviate dallo spazio ai centri di controllo terrestri. Una comunicazione che al momento è per lo più a intermittenza: attualmente, infatti, le immagini e i dati raccolti possono metterci anche delle ore per essere trasmessi, perché non sempre i satelliti sono allineati a un’antenna a terra.

Grazie a una innovativa tecnologia laser, il sistema di tre satelliti di EDRS permetterà invece di fornire servizi di ritrasmissione di enormi quantità di dati (fino a 50 terabyte di dati al giorno) quasi in tempo reale e in qualsiasi parte del globo.

L’EDRS è uno dei progetti più ambiziosi dell’ESA: il primo tassello di questo sistema è stato lanciato in orbita come ‘ospite’ del satellite Eutelsat 9B: dal peso di 53 chilogrammi, l’apparecchiatura ha la grandezza di un forno a e comincerà a ritrasmettere informazioni dallo spazio alla Terra a partire da quest’estate.

Una volta a regime, sarà in grado di trasmettere e ricevere dati a una velocità pari a 1,8 GB al secondo, equivalente a circa 10 volte la velocità della fibra ottica.

“E’ una sorta di rete a banda larga nello spazio in grado di trasmettere un’enorme quantità di dati dai satelliti che osservano la Terra ininterrottamente”, ha spiegato Magali Vaissiere dell’ESA.

I primi satelliti a utilizzare il Sistema saranno i satelliti Sentinel-1 e Sentinel-2 del sistema Copernicus, il programma di osservazione satellitare della Terra lanciato nel 1998 dalla Commissione Europea e da un pool di agenzie spaziali.

Le prospettive per il mercato delle telecomunicazioni sono molto interessanti: l’EDRS migliorerà drasticamente la rapidità di accesso a informazioni critiche, come i dati necessari per intervenire nell’immediatezza di una catastrofe naturale e aprirà nuove opportunità, ad esempio, nel capo dei droni e della navigazione satellitare.

La connessione via laser è il prodotto di 25 anni di sviluppo e sperimentazione in tutta Europa, ma il maggiore finanziatore del progetto è la Germania. Il programma ha un costo di circa 500 milioni di euro, incluso lo sviluppo del sistema laser, dei sistemi di comunicazione in orbita geostazionaria e delle stazioni di terra.

L’Agenzia Spaziale Italiana ha finanziato lo sviluppo di un opportunity payload concepito per fornire comunicazioni in banda KA sul territorio italiano. All’ASI di Matera verrà quindi istallato un sistema di terra in grado di elaborare i dati di Copernicus acquisiti tramite EDRS.

Il sistema dovrebbe essere completato nel 2019 per offrire una copertura completa della Terra e fornire ridondanza del sistema a lungo termine oltre il 2030.

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