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Editoria, ridotto del 35% il traffico dei siti pirata e deindicizzate 2 milioni di pagine online

Si ampliano e si fanno più numerose ed efficaci le azioni di contrasto ai fenomeni di pirateria digitale, anche nel settore dell’editoria. La Federazione italiana editori giornali (Fieg), martedì scorso, ha annunciato nei confronti della piattaforma Telegramuna procedura di rimozione dei contenuti editoriali presenti sulla app e diffusi attraverso i suoi canali di distribuzione, in violazione del diritto d’autore”.

Telegram è solo un ulteriore esempio di come sia sempre più esteso il convincimento che i contenuti di qualità – prodotti grazie all’investimento di ingenti risorse, economiche e professionali, da parte delle imprese editoriali – possano essere sfruttati liberamente da soggetti terzi, ben oltre i limiti costituzionali del diritto all’informazione”, ha dichiarato in una nota ufficiale il Presidente Fieg, Andrea Riffeser Monti.

Sul fronte della promozione e della valorizzazione della tutela del diritto d’autore si amplia e si rafforza l’azione della Federazione. Ad esempio, la collaborazione con il Nucleo Speciale Radiodiffusione Editoria del Comando Unità Speciali della Guardia di Finanza e l’utilizzo del Regolamento Agcom a tutela del diritto d’autore online hanno portato alla rimozione di oltre 1500 pubblicazioni illecite e al blocco definitivo di 34 siti pirata.

Inoltre, grazie al programma di antipirateria riservato agli associati Fieg, si è giunti alla rimozione di oltre 100.000 PDF caricati illecitamente, una riduzione del traffico dei siti pirata pari al 35%, la deindicizzazione di quasi 2 milioni di pagine di siti pirata.

In particolare, la deindicizzazione si è rivelata molto utile soprattutto nei confronti dei siti non-compliant, cioè di quei siti che non rimuovono i PDF

Il copyright deve essere tutelato in tutto l’ambiente digitale”, ha ricordato Riffeser Monti.

Ogni giorno- si legge nella nota della Fieg – sono resi disponibili in rete, senza l’autorizzazione dell’Editore che è il titolare dei diritti di utilizzazione economica, interi articoli tratti dai giornali o anche pdf di testate giornalistiche, con la possibilità di consultarli e scaricarli integralmente, spesso in concomitanza con la loro distribuzione nelle edicole.

È un fenomeno che riguarda non più soltanto siti web esclusivamente dedicati alla pirateria e alla contraffazione, ossia piattaforme transfrontaliere spesso con server ubicati all’estero che incassano ingenti risorse attraverso i banner pubblicitari, sfruttando la disponibilità di opere dell’ingegno illecitamente caricate”, ha precisato il Presidente della Federazione.

Negli ultimi tempi si è affermato un trend crescente di accesso ai contenuti protetti anche per il tramite di app o piattaforme “chiuse”, tipo Telegram o Whatsapp, all’interno delle quali vengono condivisi, da migliaia di utenti, attraverso chat o altri canali di distribuzione, giornali e riviste, in assenza di ogni regolamentazione”.

È notizia di oggi, invece, l’incontro di Riffeser Monti con il Sottosegretario di Stato con delega all’Informazione e all’Editoria, Vito Claudio Crimi, per aprire un tavolo di confronto con le Istituzioni e tutta la filiera e trovare le soluzioni più efficaci finalizzate ad affrontare la grave crisi in cui versa il settore.

“L’attuale situazione del mercato e le sue evoluzioni richiedono l’avvio di un Tavolo di confronto del Governo con tutta la filiera, per garantire il diritto costituzionale alla libera manifestazione del ‘pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, ha commentato il Presidente Fieg.

Nel corso degli ultimi 10 anni si è registrata una riduzione del 50% dei ricavi, sia dalla vendita sia dalla pubblicità. Una crisi del genere richiede una Legge di sistema che affronti le importanti sfide per la trasformazione dell’informazione.  Il confronto tra la Federazione e il sottosegretario si è centrato soprattutto sulla tutela e valorizzazione del prodotto editoriale, sulla liberalizzazione della distribuzione e sulla modernizzazione delle edicole per la vendita dei giornali e l’offerta di altri servizi al cittadino, sul riequilibrio del mercato pubblicitario e sulla necessaria specificità del mercato del lavoro.

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