L'Osservatorio

Editoria digitale, italiani popolo di tecno-lettori. L’11% legge solo dallo smartphone

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I lettori medio forti o grandi sono quasi la metà degli italiani. Si dividono tra libri di carta, ebook e audiolibri. Ma più di uno su dieci è “mobile only”.

Lo scorso anno il mercato dei libri in Italia ha registrato una timida crescita dello 0,3% rispetto al 2015 e già in questo primo trimestre del 2017 si rileva su base annua una discreta flessione del 2,9%. È quanto emerso dai primi dati del mercato nazionale, presentati oggi, mercoledì 19 aprile, all’evento “Al di là del confine. Come sono andati i principali mercati del libro e dell’e-book nel 2016”, da Nielsen e l’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (Aie), a “Tempo di Libri”, la Fiera dell’Editoria Italiana in corso a Milano.

Sempre oggi si è tenuto l’incontro “Il lato oscuro del lettore che le tecnologie ci hanno nascosto. Osservatorio sui nuovi confini della lettura e dei consumi culturali”. In quest’ultimo appuntamento, in base alle tipologie di lettore delineate dall’Osservatorio dell’Aie, si è notoato chiaramente che quasi la metà degli italiani sono lettori di libri medio forti o grandi.

Il 32% è definito “Tecno-curioso, cioè “persone attive e colte, con una dotazione tecnologica medio-alta e interessati alla lettura su più supporti (libri, ebook e audiolibri)”. Ad essi si affianca il 12% di giovani e giovanissimi “Trendsetter”, che hanno meno di 25 anni e sono grandi lettori di libri, cioè leggono di tutto e su tutti i formati (cartaceo, digitale e audio).

A questi si aggiungono si aggiungono i “Tecno Basic” (il 27%), lettori deboli di libri in prevalenza cartacei o altri supporti di carta, e l’11% di “Mobile Only. Per questi ultimi, “lo smartphone diventa per essi il canale privilegiato di accesso ai contenuti (compresi video-giochi a contenuto narrativo), passando prevalentemente da social network e community. Sono anche lettori di libri, che leggono però in misura contenuta (lettori deboli)”.

Gli “Sconnessi” restano il 18% di persone oltre i 55 anni, professionalmente non più attive, spesso non connesse a internet e non lettori.

Si prospetta “un nuovo concetto di lettura”, che tiene conto non solo della fruizione di libri ma anche di altre fonti, quali riviste, web e social.

Secondo dati dell’Osservatorio, “l’83% dei 14-74enni dichiara di aver letto negli ultimi 3 mesi contenuti narrativi o comunque culturali, come la saggistica, o di utilità quotidiana, come guide e manuali”. Di questi, il 65% ha letto sia libri di carta (intesi nel senso più ampio e non solo il classico romanzo o il saggio) che contenuti in formato digitale; mentre il 18% è stato lontano dai libri ma ha scelto riviste, giornali e, più raramente, web e social.

In termini generali, i sottogeneri che influenzano di più il contesto italiano e contribuiscono alla crescita del mercato nazionale, sono i libri per ragazzi (illustrati, fiabe e filastrocche da 0 a 5 anni e fiction da 6 a 9 anni, +0,4%), la linguistica (+0,3%), la fiction e letteratura generale (+0,3%).  Quelli che lo frenano, invece, sono la teologia cristiana (-0.6%) i romanzi d’amore (-0,5%) e i testi per la preparazione di esami e concorsi (-0,5%).

Conclusioni

Dalla ricerca emerge nel complesso l’immagine di “un mondo tecnologico che non si oppone a quello editoriale, ma che sembra avere la potenzialità di alimentarlo, offrendo sempre più occasioni, contenuti, canali e supporti per alimentare la curiosità delle persone e l’interesse verso i contenuti”.

In quest’ottica, “la pay tv non sembra rubare attenzione ai libri: i maggiori lettori si trovano proprio tra chi accede a film e fiction anche tramite streaming o pay-tv”.

C’è inoltre da considerare che “l’accesso ai contenuti passa molto spesso da formati visual, ai cui linguaggi la gente si è ormai abituata”. E con questo mondo gli editori dovranno sempre più imparare a interagire e integrarsi.