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Editoria, un ‘bonus lettura’ per i più giovani

Un “bonus lettura” per i giovani e per le loro famiglie: è la proposta delle otto Associazioni della Filiera Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione, avanzata oggi nel corso dell’incontro presso la Sala Capitolare del Senato “SENZA LETTURA NON C’È CRESCITA. QUOTIDIANI, PERIODICI E LIBRI COME LEVA PER LO SVILUPPO DEL PAESE”.

I dati sulla lettura in Italia sono preoccupanti: oltre 800 mila persone sono uscite dal mercato della lettura di libri – più della metà della popolazione legge meno di un libro all’anno – oltre 1,9 milioni di persone hanno smesso di leggere abitualmente un quotidiano e 3,6 milioni di persone un periodico.

Un tale scenario è solo in parte imputabile alla crisi economica generale, essendo anche l’effetto di un sempre più ridotto consumo di offerta culturale rispetto agli altri beni. Con il “bonus lettura” – un buono-spesa che consentirebbe ai giovani di età compresa tra i 18 e 25 anni di acquistare libri e abbonamenti a quotidiani e periodici, pagando solo il 25% del prezzo (il restante 75% verrebbe pagato con il bonus fino ad un massimo del contributo pubblico di 100 euro a persona) – si intende incentivare i giovani alla lettura e al consumo di prodotti culturali.

L’appuntamento di oggi è stato anche l’occasione per presentare l’indagine che la Filiera affida annualmente al Prof. Alessandro Nova dell’Università Bocconi. Nova, nell’illustrare i dati complessivi del settore, ha sottolineato come in un Paese che ha l’ambizione di rimanere nel G -20 la lettura (e quindi la cultura) è un “asset” straordinariamente importante. “La misura di un “bonus lettura” per i giovani – ha evidenziato Nova – fa leva sulla parte più importante della società e fa ripartire così tutto il Paese”.

L’austerità non fa bene all’Europa della cultura e della lettura – ha ribadito Giuseppe Roma del Censis – visto che negli anni della crisi, dal 2007 a oggi, i lettori persino nella UE sono calati dal 71% al 68% e ancor peggio in Italia, dove alla minore disponibilità di reddito e alle difficili condizioni lavorative dei giovani, non corrispondono indispensabili politiche di sostegno pubblico. La lettura di libri e giornali – ha concluso Roma – è il principale strumento per irrobustire le competenze individuali, condizione indispensabile per tornare a crescere”.

Nel suo intervento, il Presidente della 7a Commissione del Senato, Istruzione Pubblica e Beni culturali, Andrea Marcucci, ha sottolineato come ci siano le condizioni per andare nella direzione auspicata dalla Filiera coniugando la competizione economica con quella qualitativa. In questo modo, ha concluso, si possono creare le condizioni affinché il sistema-Paese si impegni con forme di sostegno della lettura che premino la qualità nella informazione e nella formazione.

Infine Franco Di Mare, scrittore e giornalista, ha testimoniato di come la cultura sia un antidoto alla mostruosità della storia. Lo sanno bene i suoi detrattori: nel 1992, a Sarajevo, la prima azione bellica fu infatti la distruzione della biblioteca moresca della città, dove Talmud, Torah, Bibbia e Corano erano l’uno accanto all’altro così come le differenti etnie prima della guerra.

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