Il Manifesto

Edilizia 4.0, Toninelli ‘Grazie a digitale risparmi annuali per oltre 32 miliardi di euro’

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Federcostruzioni: l’Edificio 4.0 consentirà risparmi tra il 13 e il 21% nelle fasi di progettazione e costruzione, e tra il 10 e il 17% nella fase della gestione del patrimonio. Il messaggio del Ministro delle Infrastrutture: “attraverso la costruzione digitale si migliora la qualità della vita dei cittadini”.

Oggi le nuove tecnologie 4.0 e le soluzioni che abilitano la trasformazione digitale rappresentino una reale opportunità di crescita e lavoro anche per il settore dell’edilizia, assicurando costruzioni e abitazioni più sicure e sostenibili, costi contenuti per i cittadini e la Pubblica Amministrazione, con una migliore e più trasparente organizzazione.

Il tema smart buildings è arrovatp anche nel nostro Paese, forse in leggero ritardo rispetto ad altri grandi partner europei e agli USA, e se n’è parlato in maniera approfondita in occasione del convegno “Edificio 4.0: Costruire digitale per un’Italia più sociale, più sicura”, svoltosi qualche giorno fa a Roma.

All’interno dell’evento, organizzato da Federcostruzioni, la federazione di Confindustria che riunisce le categorie produttive più significative del mercato edile e infrastrutturale, è stato presentato un Manifesto di 10 proposte operative per la digitalizzazione del settore costruzioni.

Secondo i dati elaborati dal Boston Consulting Group, l’Edificio 4.0 consentirà risparmi che possano variare dal 13 al 21% nelle fasi di progettazione e costruzione, e dal 10 al 17% nella fase della gestione del patrimonio.

In un messaggio inviato ai partecipanti al convegno, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha affermato: “Senza una edilizia di qualità e senza buone opere pubbliche, il Paese non va avanti. Oserei dire che è come un corpo senza scheletro. Ed è per questo che il mio ministero è impegnato a introdurre importanti correttivi al Codice degli Appalti. Occorre snellire il fronte amministrativo, penso soprattutto al Cipe. Ci sono opere che non riescono a partire, che sono ferme, in ritardo o incompiute a causa delle lentezze burocratiche

“Dal suo inizio, nel 2008, il comparto pesava per l’11% del Pil, oggi siamo intorno all’8%. I posti di lavoro, tra dipendenti e indipendenti, sfioravano i 2 milioni e adesso sono meno di 1 milione e mezzo”.

Per il rilancio del settore, il Ministro Toninelli ha spiegato che intende puntare sul rafforzamento degli investimenti pubblici in seno alla domanda aggregata e sulle piccole opere diffuse sul territorio, “quelle che aiutano davvero la crescita”.

Stop al consumo di suolo. Sì alla gestione sostenibile del suolo occupato e alla rigenerazione urbana. Questa è la sfida di innovazione che attende il Mit per aiutare il settore a ripartire: “Con la consapevolezza che attraverso la costruzione digitale sia possibile migliorare la qualità della vita dei cittadini”.

Tra gli strumenti strategici, individuati dal Ministro Toninelli, per far fare un salto di qualità agli appalti pubblici, c’è il BIM, il Building information modelling, che nelle fasi di progettazione e costruzione, può prevenire in modo sostanziale gli errori di progettazione e costruzione, con un risparmio annuale dei costi di realizzazione delle opere anche fino a 32,2 miliardi di euro.

“Lavorerò duramente alla diffusione della digitalizzazione nel settore delle costruzioni”, ha infine dichiarato il Ministro, “Perché se nell’industria è già stato avviato un importante processo di trasformazione, anche la filiera delle costruzioni deve guardare al futuro. Edifici intelligenti integrati in un Quartiere intelligente rappresentano un primo passo verso la città elettrica intesa come un insieme di “sistemi intelligenti” che agiscono e interagiscono in maniera preventiva”.