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Edge computing, il 2020 l’anno della maturità

L’elaborazione dei dati in prossimità della sorgente o dell’utente è un processo tecnologico che si sta affermando sempre più rapidamente nel mondo aziendale e industry. Il 2020 potrebbe essere l’anno della maturità per l’edge computing (EC).

Il 57% dei decision maker, intervistati nella “Forrester Analytics Global Business Technographics Mobility Survey, 2019”, ha dichiarato di voler procedere sulla strada dell’edge computing anche nei prossimi 12 mesi.

L’utilizzo dell’EC è possibile per una miriade di casi e situazioni. Il suo sviluppo sarà guidato dai casi d’uso in sé. Hewlett Packard Enterprise, ad esempio, sta investendo 145 milioni di dollari nella startup Pensando System, fondata dall’ex CEO di Cisco, John Chambers, che dovrebbe portare a sviluppo un processore programmabile personalizzato ottimizzato per l’edge computing.

Lo stesso mercato dei servizi edge cloud crescerà di almeno il 50% durante il 2020. I fornitori di piattaforme public megacloud, gli operatori di telecomunicazione, le aziende di software e di distribuzione di contenuti, gli stessi data center, stanno continuando ad innovare ad una velocità significativa proprio per arrivare a fornire soluzioni IaaS, di infrastructure-as-a-Service, e servizi di “advanced cloud-native programming”.

Le organizzazioni sceglieranno tendenzialmente soluzioni multi-vendor, non singole. A causa dei sempre possibili limiti di banda e connettività, il mantenimento e lo sviluppo delle piattaforme di edge computing spingerà le organizzazioni ad integrare diverse soluzioni di questa tecnologia, invece di costruirle ed implementarle in proprio.

I vantaggi più evidenti per le organizzazioni che impiegano l’edge computing sono una maggiore flessibilità nella gestione delle domande presenti e future di utilizzo dell’intelligenza artificiale, nonché bassa latenza della rete e capacità di risposta più rapida.

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