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Economia urbana e incentivi alle imprese: investiti in Italia 5 miliardi nel 2014, la metà al Sud

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso noti i dati contenuti nella “Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive (2015)”, elaborata dalla Direzione Generale per gli incentivi alle imprese.

La Relazione rappresenta un’opera di censimento e monitoraggio (2009-2014) degli interventi agevolativi che le amministrazioni pubbliche (centrali e locali) hanno destinato al tessuto produttivo, con l’obiettivo di tracciarne lo stato dell’arte e l’evoluzione.

Nel corso del 2014, si legge nel documento, sono state concesse agevolazioni alle imprese per quasi 5 miliardi di euro, con l’effetto di trainare investimenti per circa 10 miliardi di euro. In ottica cumulata (2009-2014), i dati rivelano che sono state concesse agevolazioni per 27 miliardi di euro a fronte di 91 miliardi di investimenti attivati.

Buoni risultati, tra le altre iniziative del Governo, arrivano dai “Contratti di Sviluppo” (771 milioni di euro di concessioni nel 2014), dagli interventi nelle “Zone Franche Urbane” (518 milioni di euro) e dal “Bando Investimenti Innovativi” (340 milioni di euro). A beneficiarne, ha rivelato il MiSE, sono state soprattutto le imprese del Sud: nel Mezzogiorno infatti si registra una maggiore concentrazione delle risorse concesse, con quasi 2,6 miliardi, pari al 52% delle concessioni totali.

Nel periodo 2009/2014, si registra una prevalenza delle agevolazioni concesse a favore delle Piccole e medie imprese (Pmi) con circa 14,1 miliardi di euro (73%) a fronte dei circa 5,2 miliardi di euro a favore delle grandi imprese (Gi).

Lo strumento di agevolazione perno dell’intero sistema italiano di sostegno al tessuto economico e produttivo, per operatività ed effetto leva sulla propensione a investire dei privati, si conferma essere il Fondo di garanzia per le Pmi.

La “Nuova Legge Sabatini”, invece, rappresenta la principale novità per il 2014, anche in considerazione del suo meccanismo di funzionamento, che mostrerà a pieno la sua portata operativa nel corso di questi mesi finali del 2015.

Nel suo complesso, comunque, l’Italia continua a destinare meno risorse al tessuto economico e produttivo del territorio nazionale, rispetto agli altri competitor europei. In base ai dati dello State Aid Scoreboard 2014, rispetto alla spesa totale in aiuti di Stato in termini relativi al PIL, nel 2013, l’Italia, con circa lo 0,2% del PIL, si colloca ben al di sotto della media europea (0,5% del PIL europeo).

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