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eCommerce, mercato da 13 trilioni di dollari entro il 2030. Dominio USA, isolamento cinese e marginalità dell’Europa

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Gli Stati Uniti dominano i pagamenti digitali globali con colossi come Stripe, Visa e PayPal, consolidando la dollar dominance. La Cina, esclusa dall’Occidente, spinge su e-CNY e Belt and Road. L’Europa resta marginale, frammentata e dipendente da piattaforme straniere.

Entro la fine del decennio l’eCommerce mondiale crescerà del 57% trainata da America Latina e India

Secondo il nuovo rapporto “eCommerce Payments” di Juniper Research, il mercato mondiale dei pagamenti digitali è entrato in una fase di trasformazione accelerata, spinta dall’espansione dell’eCommerce e dall’emergere di nuove soluzioni tecnologiche.

Rispetto agli 8,3 trilioni di dollari stimati per il 2025, i pagamenti eCommerce supereranno i 13 trilioni di dollari a livello globale entro il 2030. Una crescita attesa del 57%, che sarà trainata dai mercati emergenti, con l’America Latina e il subcontinente indiano che registreranno i tassi più veloci.

 Lo studio si articola in tre sezioni – Market Trends & Strategies, Data & Forecasting e Competitor Leaderboard – e offre una fotografia completa delle dinamiche competitive, delle strategie dei principali operatori e delle prospettive di crescita a cinque anni.

Chi sono gli attori che dominano la scena mondiale?

Lo studio analizza 61 Paesi e prevede una crescita robusta dei pagamenti digitali, con la domanda trainata sia dai beni fisici sia dai beni digitali, e con l’affermazione di otto principali metodi di pagamento (dalle carte al wallet, fino alle soluzioni “account-to-account”).
Il cuore dell’analisi è il Competitor Leaderboard, che posiziona i 20 principali attori globali del settore: da Stripe a PayPal, da Visa Acceptance Solutions ad Adyen.

L’egemonia statunitense

La mappa mostra un dato inequivocabile: gli Stati Uniti controllano circa due terzi dello scenario globale:

  • 11 società su 20 hanno sede negli USA, con colossi come Stripe, Visa, PayPal, Worldpay, Fiserv, Block (Square) e Amazon;
  • sei degli otto leader riconosciuti a livello mondiale sono americani.

Non è soltanto leadership industriale: si tratta di una vera e propria supremazia tecnologica e geopolitica.

Gli USA dettano standard di interoperabilità e compliance (AML, antiriciclaggio, cybersecurity), consolidano (o almeno questo è il tentativo) la Dollar dominance” in versione digitale e utilizzano i sistemi di pagamento come arma di politica estera: dalle sanzioni a Mosca al blocco di transazioni con Paesi considerati ostili, Washington dimostra di saper usare l’infrastruttura finanziaria digitale come leva strategica.

L’assenza cinese

Non a caso, manca del tutto la Cina. Né Alipay (Ant Group)WeChat Pay (Tencent) compaiono tra i leader del mercato occidentale.
Non per numeri esigui di utenti – entrambe le piattaforme superano il miliardo di account attivi – ma per ragioni politiche e regolatorie: dalle restrizioni interne imposte da Pechino, alla diffidenza occidentale verso i sistemi di pagamento nazionali fortemente controllati dal Governo cinese, fino alla crescente frammentazione tecnologica dovuta alla rivalità con Washington.

Pechino gioca una partita diversa, investendo su due fronti: la valuta digitale della banca centrale (e-CNY), che mira a ridurre la dipendenza dal dollaro, e la diffusione dei suoi wallet nei Paesi emergenti coinvolti nella Belt and Road Initiative, soprattutto in Asia e Africa, dove la penetrazione delle reti Visa e Mastercard resta limitata.

Europa condannata a marginalità e frammentazione, sovranità limitata

L’Europa appare, anche in questo settore, frammentata e fragile. L’unico vero leader è l’olandese Adyen, a cui si aggiunge la svedese Trustly.

Il Regno Unito conferma il ruolo di hub fintech con Checkout.com, TrueLayer, Paysafe, Primer e Opayo, ma si colloca prevalentemente nella fascia dei “challenger” (e comunque è attore non EU).


La mancanza di campioni continentali fa sì che il mercato europeo resti dipendente dalle infrastrutture americane e vulnerabile a regole extraterritoriali come il Patriot Act o il Cloud Act.

Due modelli contrapposti

Il quadro delineato da Juniper Research ci consente di andare oltre il business: evidenzia due visioni del mondo.

Da un lato cìè il modello statunitense, centrato su piattaforme private che si integrano nel dominio finanziario globale del dollaro e fungono da strumenti di influenza geopolitica.

Dall’altro quello cinese, incentrato fortemente su sovranità digitale e centralizzazione statale, con l’e-CNY come architrave di un ecosistema alternativo.

L’Europa, oggi marginale, rischia di restare il campo di battaglia di questa contrapposizione, priva campioni continentali in grado di dettare regole e opporre/proporre un proprio modello.

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