intelligenza artificiale

‘Perugia’, il 1^ tram a guida autonoma che gira per Berlino grazie all’IA

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‘Perugia’ è il nome dato al primo tram driverless, che si muove grazie all’intelligenza artificiale. Prende il nome dalla città italiana gemellata con Potsdam, a sud di Berlino, dove è stato testato su un percorso di 6 km in occasione della fiera “InnoTrans”. Solo un test, per ora non è previsto un utilizzo commerciale.

Sia chiama ‘Perugia’, ma di italiano ha solo il nome. È il primo tram a guida autonoma che sfrutta l’intelligenza artificiale. Ha effettuato il suo primo percorso (di 6 km) in Germania, in occasione della fiera InnoTrans, appuntamento biennale dedicato alle nuove soluzioni di mobilità su rotaia, che si è tenuta a Potsdam, a sud di Berlino, tra il 18 e il 21 settembre. Il veicolo è di proprietà della locale azienda tramviaria Viots ed è stato realizzato da un team di 50 scienziati informatici, ingegneri, matematici e fisici  Siemens.

Come funziona il primo tram driverless

Il tram è dotato di radar multipli, lidar (luce di un laser) e sensori per fotocamere, che formano occhi digitali che monitorano il percorso del tram e la zona circostante durante ogni viaggio. Inoltre grazie al suo cervello di algoritmi reagisce ai segnali a terra e può rispondere ai rischi più velocemente di un umano, interpretando e valutando le differenti situazioni di traffico.

Grazie all’intelligenza artificiale di cui è dotato, il tram, che prende il nome di Perugia, la città italiana gemellata con Potsdam, reagisce ai segnali lungo il percorso, riconosce le fermate, ed è in grado di interpretare le situazioni potenzialmente pericolose come un pedone che attraversi i binari. Durante il test, infatti, è stata messa in scena un’emergenza: un dipendente ha spinto una carrozzina verso il percorso del tram, che prontamente ha frenato.

Per il momento non è previsto un utilizzo commerciale

Al momento non è previsto un utilizzo commerciale del tram driverless. Gli studi condotti per realizzarlo serviranno soprattutto ai tecnici per riconoscere e risolvere le sfide che la tecnologia senza conducente deve fronteggiare per poter essere utilizzata in condizioni di traffico reale. In sostanza, un’importante pietra miliare della mobilità su rotaia.