Analisi di Bloomberg Economics

Ecco perché le cancellerie europee non vogliono Draghi al Quirinale

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Il rischio è l’emergere di una generale instabilità che potrebbe generare in area Euro un rallentamento degli acquisti della BCE, l’aumento dello spread e il calo del 4% delle stime di crescita economica.

La prospettiva che Mario Draghi diventi presidente dell’Italia sarebbe un grave rischio per l’economia del Paese e una tale circostanza avrebbe un impatto anche sulla più ampia area dell’euro. Ad affermarlo è Bloomberg Economics che ha creato dei modelli sulla probabile ricaduta di una ascesa al Quirinale di Draghi, arrivando alla conclusione che la conseguente instabilità politica potrebbe far crescere gli spread sovrani di 300 punti base, creando ulteriori condizioni di incertezza che potrebbero prender forma in due direzioni.

Da un lato un mandato restrittivo alla Banca Centrale Europea (BCE), che potrebbe rallentare significativamente l’acquisto di obbligazioni. Dall’altra si potrebbero creare condizioni finanziarie tali da creare un restringimento di oltre il 4% del livello del PIL entro la fine del 2022. Naturalmente c’è da immaginare che si farà di tutto per rispondere più rapidamente alla crisi del debito dell’area dell’euro con la BCE che risponde, gli spread che si restringono e l’austerità che viene evitata. Ma c’è da immaginare ugualmente che non sarebbe comunque una corsa né scontata né piacevole per i mercati finanziari.